Isole Eolie: le sette figlie del fuoco

Attraversare le Eolie è come viaggiare indietro nel tempo, fino alla creazione del mondo. Le isole sono state plasmate dall’attività vulcanica, che ancora oggi persevera in alcune zone dell’arcipelago. Nate dalla medesima origine, ma molto diverse tra loro, le sette sorelle attendono di essere scoperte in tutto il loro fascino.

Testo e foto di Franco Cappellari


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Tra mito e storia

Con un piccolo sforzo possiamo pensare alla prossima estate, a quando sarà possibile fare i bagagli e partire per un nuovo viaggio. Dopo questi mesi di difficoltà e restrizioni a causa dell’emergenza sanitaria è arrivato il momento di pensare alla prossima meta e noi vi suggeriamo di rivolgere la vostra attenzione a una destinazione tutta italiana: l’arcipelago delle Eolie.

Già il loro nome ci accompagna in quella dimensione primordiale di miti e di storia, che trova in quest’arcipelago una patria naturale. La leggenda narra che Eolo visse a Lipari, da dove era solito prevedere l’azione dei venti osservando le forme delle nuvole di fumo sopra al vulcano Stromboli. Successivamente Zeus gli affidò il compito di controllare i venti, contenuti in un otre che il dio custodiva in una caverna dell’isola.

Accanto al mito, si profila anche la fisionomia storica di questa zona, nella quale rimangono numerose testimonianze delle civiltà che l’hanno abitata. L’arcipelago fu abitato sin da tempi remoti da diverse popolazioni, ma è l’intreccio della tradizione ellenico-romana che emerge particolarmente, grazie alle evidenti tracce lasciate in ogni isola.

Lipari, Panarea, Vulcano, Stromboli, Salina, Alicudi e Filicudi: sette isole nate allo stesso modo ma aventi caratteristiche molto diverse tra loro. Iniziamo il nostro viaggio saltando da un’isola all’altra e scoprendo questo regno di vento, fuoco, aria e acqua.

Lipari, il cuore delle Eolie

Lipari Marina Corta ©Franco Cappellari

Lipari è la più estesa delle isole ed è stato il centro più importante di tutte le civiltà che si sono susseguite in questi territori. Quando si visita l’isola è difficile non lasciarsi ammaliare dalla varietà delle sue coste, dall’esoticità della sua vegetazione e dall’esplosione di colori dovuta dalla presenza di rocce vulcaniche, che si tingono di rosso, arancione, giallo e rosa.

A sorprendere sono anche le montagne bianche, che a un primo sguardo fanno pensare a distese innevate, ma che in realtà sono cave di pomice che regalano scenografie incredibili.

Impossibile riportare tutto quello che merita di essere visto, ma sicuramente qualche spunto possiamo darvelo. Per quanto riguarda le spiagge imperdibile è Pietra Liscia dove si trova quel che resta di un vecchio edificio adibito alla lavorazione della pietra pomice.

Se siete interessati alla storia, un punto di grande interesse è il Museo Archeologico Eoliano. Un altro consiglio è quello di raggiungere Belvedere di Quattrocchi, il punto panoramico più suggestivo di tutta Lipari, da cui si può vedere anche l’isola di Vulcano.

Vulcano, la terra del fuoco

foto di ©Franco Cappellari

Giungiamo ora a quella che si pensava fosse la mitica dimora delle fucine di Efesto, dio del Fuoco: l’isola di Vulcano. Inutile dire che l’identità dell’isola è associata alla presenza di un’imponente attività vulcanica che conferisce al territorio un aspetto quasi lunare.

Le attività che si possono svolgere a Vulcano sono molteplici e tutte offrono la possibilità di vivere un’esperienza in grado di connetterlo con la forza ancestrale della terra, come ad esempio passeggiate sul Gran Cratere della Fossa ancora fumante, camminate sulle spiagge nere, uscite in gommone alla scoperta delle caverne marine.

Ma una grande attrazione è rappresentata dai bagni termali nelle zone sulfuree dove ogni giorno sgorga dal sottosuolo fango rinfrancante e dove, migliaia di persone s’immergono tutto l’anno per trarne benefici. Infine, molto interessanti da visitare sono i borghi di Gelso e Piano.

Salina: tra capperi e vino

Molto diversa da Lipari e Vulcano è Salina, la più verde delle sette sorelle. A differenza di quanto accade nel resto dell’arcipelago, i fenomeni vulcanici sono molto ridotti e proprio per questo la conformazione del territorio è differente. Tra le peculiarità della località spicca la coltivazione del famoso cappero e del dolcissimo vino Malvasia, prodotti che vi capiterà senza dubbio di assaggiare durante la permanenza.

Salina è suddivisa in tre comuni: Santa Marina, Leni e Malfa tra i quali è molto semplice muoversi dato l’eccellente sistema di collegamento e le piccole dimensioni dell’isola. Seppur meno turistica rispetto alle sue sorelle, vanta di ottimi ristoranti che privilegiano la cucina tradizionale.

Stromboli, terra di Dio

Foto di ©Franco Cappellari

Scopriamo ora l’isola più settentrionale delle Eolie e anche quella più selvaggia (dopo Filicudi e Alicudi), anche a causa della quasi totale mancanza di strade. Rossellini ha girato qui Stromboli, terra di Dio che mette in scena le difficoltà della protagonista ad adattarsi a quest’isola ostica. Sicuramente è una terra in cui la Natura regna sovrana ma con la quale l’uomo è riuscito a trovare un compromesso. Soprattutto recentemente.

Il vulcano che dà il nome all’isola è uno dei più attivi al mondo ed è indicato dagli abitanti con Iddu (lui). Anche Stromboli propone numerose attività, come le passeggiate nelle calette di sabbia nera nascoste tra i dirupi lavici lungo la costa di Piscità, la visita al villaggio di Ginostra, accessibile solo via mare e, per i più coraggiosi, la scalata al cratere.

Panarea: l’isola della movida

Tra le sette sorelle Eolie, Panarea è quella più mondana. Molto elegante e raffinata, offre splendide spiagge dove rilassarsi durante il giorno, mentre la notte intrattiene i visitatori fino all’alba con i numerosissimi bar, ristoranti e discoteche. Gli unici centri dell’isola sono San Pietro, Ditella e Drautto.

L’isola ha poche spiagge raggiungibili a piedi ma vanta stupendi arenili, fra cui Cala Junco e la spiaggia della Calcara, conosciuta per le fumarole e i colori sulfurei con temperature che raggiungono i 100° C.

Foto di ©Franco Cappellari

Alicudi e Filicudi, le due gemelle

Arriviamo alla fine di questo viaggio e raggiungiamo le due isole più remote e selvagge: Alicudi e Filicudi. Sembrano appartenere a un mondo lontano nel tempo in cui a dettare le regole è Madre Natura. L’uomo è comunque riuscito a inserirsi nell’ambiente e a raggiungere una certa armonia.

Alicudi

E’ il paradiso dei naturalisti, che possono osservare una varietà di fauna e flora davvero notevole. Nella piccola isola si erge imponente il monte Filo d’Arpa, ossia la cima di una grande vulcano ormai inattivo da secoli.

Filicudi

Presenta un territorio collinare formato da sette crateri spenti, di cui il più imponente è Monte Fossa delle Felci. Nell’isola vi sono splendide spiagge, come ad esempio quella di Capo Graziano, di Pecorini a Mare e la spiaggia Le Punte.

Infoutili

Come arrivare

Nelle isole Eolie non sono presenti aeroporti, per cui è necessario raggiungerle via mare. I traghetti e aliscafi partono dai principali porti del Sud Italia, tra cui Vibo Valentia, Cefalù, Messina, Napoli e Palermo.

Dove dormire

Vi sono davvero numerose e varie strutture ricettive in tutte le isole, perlopiù piccole e di medie dimensioni. Noi vi consigliamo l’Hotel Ossidiana nell’isola di Stromboli, a pochi metri dalla spiaggia di Scari, antico borgo dei pescatori e attuale cuore turistico dell’isola. Altro consiglio è il raffinatissimo La settima luna a Lipari.

Dove mangiare

Solamente per quest’ambito sarebbe stato necessario un articolo a parte. Le isole Eolie vantano una quantità incredibile di ristoranti che privilegiano piatti tradizionali e vini ottimi (prima tra tutti la Malvasia). Possiamo però consigliare Il Mare in cucina a Salina, un bistrot dalla cucina minuscola e dai tavolini sull’arenile che propone eccellenti piatti di pesce.

Link utili

Per qualsiasi tipo di informazione consultare il sito ufficiale del turismo delle isole Eolie

 Testo e foto di Franco Cappellari|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com

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