Cascina Ovi è una vera cascina nel cuore più antropizzato della provincia milanese, a Segrate. Intorno palazzi e supermercato, ma nell’area riqualificata di un’antica cascina tutto è stato recuperato rispettandone la composizione architettonica. Un edificio che affonda le radici nel passato della Città di Segrate e, nel contempo, si adatta alle esigenze urbane contemporanee, e dove ha sede il ristorante Cascina Ovi
Una parte di edificio è di proprietà comunale caratterizzata da un magnifico porticato che ospita la nuova Biblioteca Comunale e il Museo che racconta la storia dei 140 anni di Segrate, (possibile effettuare la visita guidata del museo, su prenotazione). Davanti c’è un cavallo che sembra vero e un carretto. E l’Auditorium Luigi Favalli, dedicata ad un cittadino segratese che si è impegnato attivamente per la crescita culturale della città. C’è poi lo spazio polifunzionale Spazio Cascina Ovi dove si tengono corsi di yoga, incontri, stage e sono ubicati uffici per co-working, ma soprattutto… c’è Cascina Ovi, il ristorante.
Menzione e tracce della “cascina degli ovi” si rinvengono gia nel XIV secolo, e la chiesetta sconsacrata e deliziosa che si trova appena fuori dal borgo lo testimonia con i suoi affreschi. Qui ci si può anche sposare e si tengono concerti.
Lasciata la strada che da Lambrate porta a Segrate si entra in una bolla, ed è come essere subito in vacanza. Un momento per sé da prendere per ricaricare le batterie, una pausa ristoratrice, non solo per ciò che riguarda il cibo (buono davvero). Ma è l’accoglienza, il sentirsi bene, coccolati, in un contesto piacevole, sia all’interno, con le sale ben arredate, luminose, sia nei due dehors, freschi e ombreggiati.
L’atmosfera è quella di un relais di campagna e il servizio è impeccabile, e sono forse queste che possono sembrare contraddizioni a farne un luogo unico.
Tradizione e innovazione sono gli ingredienti
“La tradizione, mescolata sapientemente all’innovazione, è l’ingrediente fondamentale dei nostri piatti.” Affermano Francesco Rizzo e Antonella Di Carlo, i titolari, vulcanici e coinvolgenti con tante idee, energia, progetti.
E’ Francesco a scegliere i piatti del menu: tanto pesce, freschissimo, carne e piatti della sua terra d’origine, la Sardegna. Un menu vario e ampio, alcuni piatti sono suggeriti dal mentore di Francesco, Sergio Mei. In cucina gestisce una brigata affiatata lo chef Andrea Facchetti. Per iniziare la ceviche di ombrina al lime, tartufo nero e salsa ponsu è una meraviglia. Fresca, stupisce per i contrasti dei sapori che si amalgano piacevolmente in bocca. Si continua con una suggestione di mango, ombrina, tapioca e ponzu (una gustosa salsa asiatica). E si contunua con bisque di gamberi, asparagi selvatici, burrata e maionese al lime. Il primo è un risotto con mango e bisque di gamberi, superbo, e il secondo triglie, pomodori, arancia, taccole e germogli alfa alfa. Tutto buonissimo, manca solo, sullo fondo, il mare di Sardegna.
Menu di stagione e di Sardegna
Nei menu stagionali, che raccolgono le idee e la creatività della brigata e dei titolari, si ritrovano piatti memorabili cucinati con passione e con prodotti locali o eccellenze italiane. Per il pesce citiamo ancora le polpette al bergamotto e l’insalata di astice. Fra i piatti, quelli dove emerge la Sardegna ci sono la freula in zuppa di pesce e i culurgiones Ogliastrini.
Nei secondi ancora tanto pesce, come la tagliata di tonno e capasanta saltata con foie gras. Ma anche carni: agnello, maialino da latte, filetto di scottona. E non mancano anche le proposte vegetariane come l’hummus di ceci con zucchine, fave e piselli.
Più che soddisfacente la carta dei vini – tante le etichette sarde – e si chiude con le seadas al miele di corbezzolo e il must have: il Tiramisau (con il pane carasau fatto da loro). Buonissimo anche il cestino di cioccolato con tartare di fragole, gin, menta e una striscia di oro. A conclusione di tutto un mirto “casero” che da solo è un’esperienza.
Se avete nostalgia del mare, un tuffo nella cucina della Sardegna vi farà sognare. Antonella e Francesco sono veri ambasciatori della splendida isola e dei suoi prodotti e piatti. E’ un piacere sentirli raccontare le loro ricette e anche quelli di nuova generazione.
E’ la passione che li domina …e i prezzi sono onesti.
Cascina Ovi, (loc. Lavanderie – via Olgia, 11 – tel. 022139581)
di Teresa Scacchi, foto archivio e Teresa Scacchi|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com