A Istanbul, in bilico tra Oriente ed Occidente, si respira un’atmosfera d’altri tempi dove tradizione e contemporaneità si fondono in un’alchimia unica ed irripetibile.
Testo e foto di Ornella D’Alessio

Istanbul si veste di contemporaneità con il nuovo Centro Culturale Atatȕrk (AKM) di piazza Taksim, appena inaugurato.
In 65 anni è stato modificato molte volte ma è con il progetto firmato da Tabanlıoğlu Architects con la collaborazione di Manolo Tabanlıoğlu, figlio del primo architetto che si occupò di edificare il centro nel 1956, quasi per cucire passato e presente, che il progetto diventa davvero ambizioso mirando a diventare uno dei migliori teatri d’opera esistenti.
Centro Culturale Atatȕrk, cuore moderno di Istanbul
Dall’esterno colpisce la facciata trasparente che lascia intravedere il rosso del volume della sala principale a forma di semisfera.

Del complesso fanno pare anche un museo, un cinema, una biblioteca, vari caffè e nella parte superiore dell’edificio principale, un ristorante con vista panoramica sul Bosforo.
L’altra novità è il Galata Port, il nuovo water front su tre quarti di miglio sulle rive del Bosforo, nel distretto Karaköy con l’unico terminal crociere sotterraneo e il primo museo di arte contemporanea turco a firma di Renzo Piano.
Da leggere anche come la ridefinizione dello storico porto di Istanbul in un mix di vecchio e nuovo.
I tesori di Istanbul
Con questa ventata di novità spicca ancora di più la malìa della città, a metà tra Oriente e Occidente, laddove le acque del Mar Nero incontrano quelle del Mar di Marmara.

E’ una capitale intrigante, seduttrice, sicura di sé, che lascia spazio alle gloriose vestigia del passato e alle aspirazioni di modernità con un cocktail di architetture e di stili irripetibile.
Nella magnetica Istanbul tutte le strade portano al Sultanahmet, il centro spirituale e cuore storico della città, mille anni di storia tra la grandiosa Basilica di Santa Sofia, capolavoro dell’architettura bizantina, e l’armonica Moschea Blu.
La prima, voluta da Giustiniano nel VI secolo, con la sua cupola centrale che pare appoggiare nel vuoto ma sostenuta dall’insieme delle mezze cupole, segna la grandezza dell’impero romano.
E’ stata la principale chiesa della cristianità fino al 1453 quando è diventata moschea e poi museo con Atatürk, nel 1935 e dal 24 luglio 2020 di nuovo moschea.

Il sultano Ahmet I voleva superarne la monumentalità con il complesso della moschea Blu (1609-1616) dedicata ad Allah.
Questo spiega i sei minareti, ma è l’interno che lascia senza fiato con il ricco rivestimento di 20.000 piastrelle in ceramica dove oltre al rosso, al bianco e al nero, dominano il verde, il turchese ma soprattutto il blu.
La semplicità è il segreto della bellezza della Moschea di Solimano I ( 1550-1557), splendore e gioia secondi i poeti turchi, costruita da Sinan, il più grande architetto ottomano, contemporaneo di Michelangelo e Palladio, dove è bello perdersi per goderne la perfezione.
E poi l’antico Ippodromo e l’opulento palazzo Topkapi, per 400 anni residenza ufficiale del sultano con tanto di harem per le mogli, le concubine e le schiave.
Suggestiva la Basilica cisterna, originale monumento sotterraneo di 336 colonne corinzie in 12 file di 28 ammantate da una luce rossastra, visitata in barca (adesso non si può più) da James Bond nel film Agente 007, dalla Russia con amore, in parte girato a Istanbul.
Tra passato e presente

Il richiamo alle radici islamiche e mediorientali è continuo, basta fare un giro al Mercato delle spezie tra banchi di frutta secca, spezie, conserve, lokum (dolce di amido e zucchero) al miele, al pistacchio o alla menta.
La merce più rara: nettare di carruba, polvere di bulbo di orchidea e melassa di melograno, si acquista al banco 41, da Mahmet Kalmaz Baharatci. O dirigersi verso il Gran Bazaar, città nella città. È il regno della contrattazione, dove il meglio convive con il peggio.
Qui centinaia di venditori blandiscono i turisti offrendo merci e il tradizionale tè, per una sosta c’è il ristorante Subasi, un‘istituzione dal 1959 o nell’area degli orefici Dönerci, per i migliori döner kebab.
Altra eccellenza: i piatti per batteria della Zildjian, i più imitati e ricercati al mondo. Usati dai più grandi batteristi della storia del jazz sono da anni una realtà americana e impossibili da trovare a Istanbul, ma l’antica tradizione turca continua con altrettanti prodotti di alto livello, quali Bosphorus, aperta ad addetti ai lavori e appassionati per provare e acquistare i piatti scegliendo tra diversi modelli.
La febbre dello stile e del design, simbolo della Turchia del XXI secolo, si ritrova nei quartieri lontani dai circuiti più battuti.
La trendsetter Şebnem Denktaş, giornalista di moda, organizza su richiesta brevi tour di poche ore dei quartieri emergenti. (sebnemdenktas@yahoo.com).
Sapore di romantiche atmosfere

Ma è al tramonto che Istanbul si fa magica e si tinge del colore del miele.
Ed è l’ora migliore per tornare nella storia, e salire sulla secolare Torre Galata, costruita dai genovesi nel XIV secolo nella parte nord del Corno d’oro.
Mentre il sole tinge tutto del colore del fuoco e dai minareti s’innalzano i richiami alla preghiera. Tante voci provenienti da direzioni diverse nell’aria si fondono in un’unica melodia.

Altrettanto suggestivo il calar del sole sul Bosforo dal Sanatkarlar Park, sulla cima della collina di Beyoğlu, a nord del Corno d’oro, dall’altro lato del ponte di Galata, o dalla storica Maiden’s Tower (o torre di Leandro), la cui forma ricorda un tulipano, circondato dalle acque.
E’ una leggendaria costruzione su un isolotto al largo della sponda asiatica, nel mezzo del Bosforo, oggi museo e ristorante, che si raggiunge solo via mare.
Infoutili
Come arrivare: turkishairlines.com serve gli aeroporti di Venezia, Milano, Bologna, Roma, Napoli e Catania.
Quando andare – Clima: sempre, clima influenzato dal Mar Mediterraneo e dal Mar Nero.
Dove dormire: The House Hotel Karaköy, househotels.com/en/hotels/karakoy/
Dove mangiare: Hamdi Restaurant, Ringa Oligark, Firuze restaurant, Izaka restaurant tutti con bellissime terrazze panoramiche.
Fuso orario: +2
Documenti: Passaporto
Lingua: turca, largamente diffuso l’uso dell’inglese.
Religione: La Turchia è uno stato laico, senza una religione di Stato; la Costituzione turca prevede la libertà di religione e di coscienza. L’Islam è la religione prevalente in Turchia, professata da oltre il 99% della popolazione se si includono anche i musulmani non praticanti.
Valuta: Lira turca, carte di credito accettate ovunque.
Elettricità: 230 v
Abbigliamento: capo coperto per le donne che entrano nelle moschee
Shopping: Gran Bazaar
Linkutili: galataport.com, akmistanbul.gov.tr
Testo e foto di Ornella D’Alessio|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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