Lago d’Iseo: un tour nella sponda bresciana tra storia, natura ed enogastronomia di qualità

Alla scoperta della riva orientale del lago  tra scorci mozzafiato, punti suggestivi, antichi borghi, buona cucina ed ottimi vini

Articolo di Tiziano Argazzi

La parte bresciana del Lago d’Iseo è una fra le zone più affascinanti (e per certi versi meno frequentate) della provincia di Brescia ed anche della Lombardia. Nella sua parte orientale, è un susseguirsi di borghi e piccoli paesi, aree collinari con olivi, boschi e pascoli in quota.

Questo è anche il territorio della   Comunità Montana del Sebino Bresciano, una realtà nata nel 1974 che comprende nove comuni (Iseo, Marone, Monte Isola, Monticelli Brusati, Ome, Pisogne, Sale Marasino, Sulzano e Zone) per un totale di 35 mila abitanti.

Nove piccole realtà con tante cose da proporre

Nove piccole realtà che hanno tanto da proporre in termini archeologici, storico culturali, paesaggistici ed enogastronomici: dall’Antica Strada Valeriana, alle Piramidi di erosione di Zone; dal centro storico di Iseo che si sviluppa a raggiera attorno alla centrale Piazza Garibaldi fino a raggiungere la Pieve di Sant’Andrea, al lungolago di Marone, rinomata “Città dell’olio”;  dal tour in battello fino a Monte Isola, alla visita all’antico Borgo del Maglio di Ome con annessa Casa Averoldi ed il Museo  Pietro Malossi; dalla cinquecentesca chiesa di Santa Maria della Neve di Pisogne (splendidamente affrescata dal Romanino, tanto da essere anche conosciuta come “la Cappella Sistina dei Poveri”), al duecentesco santuario di San Fermo in località Gazzane di Sulzano.

Per passare all’enogastronomia: dalla tinca al forno di Clusane, all’olio extravergine Dop dei Laghi Lombardi; dalla sardina essiccata, al salame di Monte Isola; dal miele, al formaggio Silter Dop, fino ai vini, tra cui lo straordinario Franciacorta in tutte le sue tipologie e sfumature.

Antica Strada Valeriana un percorso millenario verso la Val Camonica

La Strada è un sentiero ultramillenario che  per tantissimo tempo, è stato il percorso obbligato per andare dal lago alla Val Camonica. Oggi la strada, recuperata pressoché integralmente e portata all’uso turistico, è un interessante incontro tra arte, storia e paesaggio

Il tracciato si sviluppa nell’immediato entroterra della sponda bresciana del lago, da Pilzone a Pisogne toccando Sulzano, Marone, Sale Marasino, Zone e Ome.

Il percorso, molto suggestivo, si snoda lungo strade asfaltate a basso traffico che si alternano a tratti sterrati, sentieri e viuzze campestri, sempre con vista sul lago d’Iseo. Il primo tratto, adatto anche ai camminatori meno allenati, attraversa i borghi di Gazzano, Tassano e Dosso, località panoramiche a monte di Sulzano e Sale Marasino. 

A questo punto la strada si inerpica per raggiungere dapprima la Croce di Zone e poi la vetta della Corna Trentapassi che dall’alto dei suoi 1248 offre un imperdibile panorama sul Lago e sulle Prealpi bresciane. Lungo il tragitto chiesette, eremi e cappelle che contribuiscono a caratterizzare il percorso e a determinarne l’importanza storica.

Ciclabile Vello Toline: per pedalare in tranquillità in riva al lago

Gli appassionati della bici possono pedalare in tutta tranquillità lungo la Vello-Toline, una ciclopedonale di cinque chilometri, intagliata nella roccia. Realizzata riadattando la vecchia strada panoramica lungolago, utilizzata in passato dalle auto prima della costruzione della nuova strada  soprastante che collega velocemente Marone a Pisogne.

La ciclopedonale, stretta tra lago e montagna,  si snoda come un serpentone a filo d’acqua e permette di pedalare e di camminare al cospetto di paesaggi e panorami di grande pregio. Il suo nome deriva dai punti di partenza e di arrivo: il primo è Vello di Marone, il secondo è Toline di Pisogne.

Piramidi di Zone: meraviglie della natura

Zone è una cittadina ai piedi del Monte Guglielmo nota per le bellezze paesaggistiche ed il clima decisamente salutare. È anche un paradiso per gli amanti del trekking che qui trovano innumerevoli sentieri da percorrere tra cui quello con segnavia 227 che conduce al “Bosco degli gnomi” che con le loro buffe figure scolpite da Luigi Zatti sbucano in ogni punto del percorso per la gioia dei bimbi e non solo. La cittadina è anche nota per la interessante gastronomia incentrata su ricette gustose a base di funghi e selvaggina locale.

Oggi Zone è rinomata in particolare per essere il “paese delle Piramidi di Erosione”, un singolare monumento naturale che si trova in località Cislano. E’ costituito da enormi lingue di terra, alte fino a  30 metri, che alla sommità  sostengono grossi massi in perfetto equilibrio.

Sono ricomprese nella Riserva naturale delle Piramidi di Erosione ed è possibile visitarle in un percorso circolare, di circa un’ora,  di media difficoltà. Lungo il tragitto ci sono cartelli esplicativi con informazioni dettagliate circa il fenomeno naturale delle piramidi di terra e le caratteristiche del territorio che le ospita.

La Riserva è aperta tutto l’anno ed è sempre visitabile con accesso libero. Sono anche visibili dalla strada provinciale che la sovrasta, dotata di alcune piazzole di sosta dove fermare l’auto in tutta tranquillità per ammirare e fotografare questo raro fenomeno di erosione che vanta pochi esempi al mondo.

Nelle vicinanze merita una tappa l’antica Chiesa di San Giorgio, del XII secolo, con vari affreschi esterni tra cui quello di San Giorgio a cavallo che uccide il drago attribuito a Giovanni da Marone.

Maglio di Ome: un pezzo di storia della Franciacorta

Ad Ome, si deve assolutamente vedere l’Antico Maglio Averoldi, una fucina museo del XV secolo, ancora oggi in funzione, dove è possibile conoscere da vicino la storia  ed i metodi di lavorazione del ferro, ed anche l’arte dei bruzafér, una tecnica per lavorare il ferro rovente, un tempo assai diffusa in Franciacorta, finalizzata alla creazione di attrezzi, elementi di arredo, sculture. Acquistato e restaurato dal Comune, vi si possono fra l’altro vedere dimostrazioni pratiche di antiche lavorazioni.

Ed infatti nei fine settimana un gruppo di volonterosi animati dalla passione per questa arte antica tengono in funzione il maglio e forgiano con un lavoro lento, dei pezzi, assolutamente, unici e di rara bellezza e con lame  anche lavorate a “damasco“.

Nel borgo c’è anche la casa a suo tempo abitata dal fabbro Andrea Averoldi, divenuta nel maggio 2009 la Casa Museo Pietro Malossi. Ospita le interessanti collezioni lasciate all’inizio del terzo millennio dall’antiquario bresciano Malossi alla Fondazione che porta il suo nome.

Monte Isola, perla del Lago d’Iseo

Una montagna ….. su un’isola che divide in due il Lago d’Iseo: da una parte la sponda bresciana, dall’altra quella bergamasca. Questa è Monte Isola (conosciuta anche come Montisola) una realtà tutta da vedere ed ammessa a pieno titolo nel club dei “Borghi più Belli d’Italia”. Eternamente sospesa tra l’azzurro delle acque del lago ed il verde dei boschi che la circondano conta 12 borghi, alcuni in collina ed altri fronte lago, caratterizzati da viuzze e vicoli strettissimi percorribili solo a piedi o in bici.

Unico modo per arrivare è con i  traghetti della Società di Navigazione Lago d’Iseo che partono ogni 15 minuti da Sulzano ed in un quarto d’ora  raggiungono l’isola. Il porticciolo d’approdo più noto è Peschiera Maraglio, pittoresco borgo di pescatori  che offre, sul lungolago,  negozi, bar e ristoranti.

La strada più pittoresca dell’isola è sicuramente la “Via degli Ulivi”, il tratto a lago tra Peschiera Maraglio e Sensole con vista sull’isoletta privata di San Paolo

Nei secoli passati le due attività principali dei montisolani erano la pesca e la tessitura delle reti. La prima era riservata agli uomini, che si cimentavano anche nella costruzione delle barche (i tipici naècc) indispensabili per la loro attività. Le donne invece confezionavano e rammendavano le reti da pesca.

Alla scoperta delle tipicità del territorio

Per completare il tour nel migliore dei modi non possono mancare alcune soste golose per degustare alcuni dei tanti prodotti tipici nei vari ristoranti e trattorie della zona (tra cui la sardina essiccata del Sebino, presidio Slow Food, dal gusto squisito ed inconfondibile) e tappe sensoriali da alcuni produttori di olio, miele,  formaggi e vino. Questa è la terra del Franciacorta che è stato il primo vino italiano, prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia, ad ottenere nel 1995 la Docg  e, quasi contemporaneamente, il riconoscimento dello speciale metodo di produzione Franciacorta, frutto dell’arte di sapere creare armonia tra l’antico sapere tramandato nel corso delle generazioni e le evoluzioni tecnologiche.

Nella zona di produzione, circa 2.200 ettari di vigneto, vengono prodotte 20 milioni le bottiglie, per la maggior parte commercializzate in Italia. Le cantine poi, sono vere e proprie cattedrali della tecnologia enologica più avanzata. Ed allora le visite a queste realtà si trasformano in un viaggio di conoscenza e di scoperta come è nel caso delle Tenute La Montina, azienda vitivinicola con sede a Monticelli Brusati (BS) con annessa Villa Baiana, elegante dimora storica del ‘600.

La visita alla cantina è anche il modo per  conoscere i metodi di produzione, familiarizzare con termini quali “vitigni nobili”, “Saten” e “Rosè”, “Millesimato” e “Riserva”, “Extra Brut” e “Pas Dosé e scoprire che dalla raccolta dell’uva alla vendita del vino – passando per la rifermentazione naturale in bottiglia e successiva maturazione e affinamento sui lieviti e “sboccatura” finale – possono passare anche  cinque o sei anni.

Dove degustare

A Pisogne merita una visita la Trattoria del Vescovo. Un locale caratteristico aperto da poco più di un anno. È gestito da Laura Bellotti, la chef patron, che propone una cucina tipica orientata sulla stagionalità dei prodotti, sempre freschi. Da provare la pasta fatta in casa tra cui le tagliatelle e le lasagne al ragù e gli ottimi “casonsei“, i casoncelli, una pasta ripiena di carne che viene prima chiusa a mezzaluna e poi schiacciata a forma di caramella.

Nel menu che cambia quasi giornalmente, in base alla disponibilità dei prodotti, è sempre presente un ottimo tagliere di salumi e formaggi locali tra cui la Formaggella, un tipico formaggio semi stagionato del territorio. Ottimi anche i dolci, sempre fatti in casa.

A Monte Isola, in località Siviano, si consigliano le specialità del Ristorante Pizzeria La Torre di Katiuscia Mazzucchelli. In cucina la cuoca Claudia propone i piatti della tradizione a base di carne e di pesce che si possono degustare anche nella ampia terrazza esterna con vista straordinaria sulla sponda bergamasca del Lago d’Iseo.

A Sale Marasino, in via Dante, si può apprezzare la cucina del “Laboratorio l’Emporio”. “Sostanzial-mente” è il nome del nuovo menu pensato dallo chef Davide Maci, classe 1980.

I piatti garantiscono una intensa esperienza di gusto che appaga vista e cuore e richiamano il senso dello stare insieme in un racconto sincero,  fortemente orientato alle radici della cucina italiana.

Della sala e della cantina con un centinaio di etichette si occupa Vittorio Gianfrate mentre Ilaria Lamberti è responsabile  dell’accoglienza clienti e della parte amministrativa.

A Ome, in via Maglio, nel ristorante dell’azienda vitivinicola La Fiorita si consiglia una sosta golosa per assaggiare piatti tipici della tradizione franciacortina, cucinati utilizzando i prodotti dell’orto di casa e le carni dell’allevamento di proprietà. I vini serviti in tavola sono i Franciacorta prodotti nei vigneti aziendali.

 Ristorante Centottanta: solidarietà e buona cucina

Infine ad Iseo si può provare il ristorante agrituristico “Centottanta – Cantina & Cucina”. È gestito, al pari dell’annesso agriturismo, dalla Cooperativa Sociale Clarabella, un sodalizio che si occupa di inserimento lavorativo per persone con disabilità psichica e fisica. Il nome del ristorante –  Centottanta – è un richiamo alla famosa legge “Basaglia” grazie alla quale sono stati chiusi i manicomi ed i soggetti con fragilità psichica sono tornati  ad essere persone.

Il ristorante è aperto giovedì a cena e da venerdì a domenica anche a pranzo. Qui si può gustare tutto il buono del territorio. I prodotti che vengono serviti in tavola sono coltivati direttamente dalla cooperativa o acquistati da aziende agricole della zona, con preferenza per i prodotti tipici regionali. La cucina, guidata dallo chef  Fabio Valentini, accoglie gli ospiti con piatti sfiziosi, bollicine Franciacorta e un’accoglienza speciale.

La produzione vinicola è diventata l’attività principale della cooperativa. I vini prodotti, in modalità totalmente biologica, derivano dai loro 13 ettari di vigneto, presenti in cinque diverse zone di Franciacorta. In tal modo è facile abbinare ad ogni piatto uno dei vini della cooperativa a cominciare dal Franciacorta Docg Non Dosato Millesimato “180” Clarabella un vino di carattere dal perlage fine e persistente, ottimo per accompagnare tutte le portate.

Dove pernottare

A Zone si può pernottare all’Hotel Almici. Un trestelle situato nella parte più tranquilla del paese a margine della Antica Via Valeriana. Luogo  ideale per una vacanza in mezzo al verde, in pieno relax.

Ad Iseo ci sono gli appartamenti della Cooperativa Clarabella per un soggiorno etico e solidale a contatto con la natura.

Infine ad Ome si può dormire in una delle sei camere dell’azienda vitivinicola La Fiorita. Oltre ad una interessante produzione di vini propone anche una fattoria didattica con laboratori e varie attività proposte a scuole d’infanzia e di primo grado.

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