Un viaggio iconico dal nord al sud del Vietnam: da Hanoi a Ho Chi Minh City verso i villaggi che si affacciano sul Delta del Mekong. Tra natura autentica, risaie a terrazze che disegnano geometrie sulle montagne, tradizioni e mercati galleggianti, sempre lontano dal caos della modernità.
Testo e foto di Andrea Foschi

I sorrisi delle hostess dell’airbus della Vietnam Airlines che da Parigi mi porta ad Hanoi trasmettono subito un senso di relax e piacevole accoglienza. Sono 12 le ore di volo che mi separano dal Vietnam ma mi sento già, con la mente e con il corpo, tra i vicoli della capitale del Paese.
Atterro, con emozione, finalmente ad Hanoi, tuttavia la mia prima tappa non è in città ma a circa due ore di auto, nella provincia del Ninh Bình, verso il delta del fiume rosso. Qui si trova Trang An, un territorio di grande importanza storica e paesaggistica, riconosciuto tra i patrimoni dell’UNESCO. Questa regione ospita Hoa Lu, antica capitale del regno Dai Viet. Ci si sente davvero in Vietnam attraversando la porta di questa antica città.
La provincia di Ninh Bình

Alla mia destra un’anziana signora con il Nón Lá, il tipico cappello conico di foglie di palma, dà da mangiare al suo bue e raccoglie offerte dai visitatori. Hoa Lu, luogo sacro e antica capitale del paese, venne fondata alla fine del X secolo dal Primo imperatore Dinh. La città, a partire dall’anno mille, ebbe tre secoli di splendore e altrettante dinastie, dopo la fine del dominio cinese durato più di mille anni.
Incensi fumanti precedono l’entrata al tempio Dinh Tien Hoang che ospita la statua dell’imperatore e dei suoi tre figli. Sono edifici in perfetta armonia con la natura, non troppo imponenti, fatti di pietra, cotto e legno, che si inseriscono con dolcezza nel paesaggio carsico di quest’area ben protetta dai monti che la circondano e ricca di vie d’acqua.
Dopo questa visita dal forte carattere storico proseguo verso un luogo magico: Tam Coc.
Spettacolari faraglioni carsici si ergono dalla pianura verde coltivata a riso. Nel mezzo soltanto fiumi dallo scorrere lento e grotte naturali.
Arrivo all’imbarcadero dove un’organizzazione attenta offre escursioni lungo il fiume della durata di circa tre ore. Sono a bordo di questa imbarcazione in legno, sospinta con maestria da una signora che stupisce per la forza rispetto alla corporatura, affascinato dalla bellezza di questo paesaggio così differente dai nostri canoni estetici europei. L’itinerario prevede il passaggio in barca sotto tre gotte, la più celebre della quali, Hang Ha, è lunga ben cento metri.
Non mancano poi varie soste per visitare pagode del XV secolo come Bich Dong, ben conservata e in posizione spettacolare tra fiume e monti. Dopo tre ore meravigliose rientro alla base e incontro su un ponticello, adornato di lanterne colorate, una famiglia in posa fotografica. Due uomini anziani indossano medaglie luccicanti e divise militari, sono due ex Vietcong, fieri della guerra che 50 anni fa hanno combattuto contro gli Stati Uniti. Dopo il pernottamento nello splendido boutique hotel “Le Clos du fil”, nella cittadina di Ninh Bình, è tempo di dirigersi verso un’altra meraviglia: Hạ Long Bay.
La mitica baia di Hạ Long

In poco più di tre ore di macchina raggiungo l’iconica località vietnamita. Prima di imbarcarmi per una mini-crociera mi fermo a visitare un piccolo allevamento di ostriche con annessa produzione di perle.
E’una tradizione antica che si è ulteriormente sviluppata con la crescita del turismo. La guida mostra il processo di creazione della perla, come si induce l’ostrica a produrla, come si alleva, come si raccoglie e in che modo vengono classificate le perle ottenute. Tra le più pregiate ci sono senza dubbio le affascinanti perle nere.
Un’imbarcazione veloce si dirige nella baia. Tra le isole carsiche dalla forma bizzarra di Hạ Long Bay, raggiungo la nave da crociera. In realtà, più che navi, si tratta di imbarcazioni di ridotte dimensioni, molto eleganti, con una media di dotazione che varia dalle 50 alle 100 cabine con tutti i comfort a bordo, tra i quali una ristorazione di buon livello e l’organizzazione di escursioni e intrattenimento a bordo.
La Regina Grand, si muove lentamente tra le duemila isole che punteggiano la baia, un paesaggio incantato, quasi surreale. Una leggenda fa risalire l’origine di questo luogo meraviglioso all’intervento di una famiglia di draghi, accorsi in aiuto alla popolazione locale sotto attacco da parte degli invasori cinesi.

I draghi respinsero i guerrieri cinesi lanciando dall’alto enormi pietre preziose, le gemme misero in fuga il nemico e poco dopo, dalle acque della baia, emersero centinaia di isole e faraglioni, così creando uno sbarramento naturale contro i nemici.
A metà pomeriggio è prevista una prima sosta della navigazione. Raggiungo un piccolo imbarcadero dove è possibile noleggiare kayak o imbarcazioni più grandi con rematore, per avvicinarsi alla costa e inoltrarsi anche qui tra grotte carsiche di un certo fascino.
Rientrato a bordo mi attende un tuffo nelle calde acque della baia e una cena a buffet a base di spiedini di pesce alla griglia. Prima di coricarmi tento invano la pesca notturna al calamaro usando la lampara di bordo, a disposizione dei crocieristi.
Dopo un’alba meravigliosa, a malincuore facciamo rotta verso la costa, per poi rientrare alla volta della capitale Hanoi.
Hanoi, la capitale del Paese

Una città di 8 milioni di abitanti, in piena espansione come tutto il Paese. La mia prima tappa è l’antica cittadella universitaria. Una delle prime università asiatiche, fu edificata nel 1070 dall’Imperatore Ly Thanh Tong in onore di Confucio.
Un bel complesso architettonico dominato dal Padiglione di Khue Van, edificio curiosamente riportato sulle banconote da 100.000 dong, e da un bacino denominato il Pozzo della Chiarezza Divina. Sul lato destro della prima corte enormi steli in pietra a forma di tartaruga, simbolo di saggezza, celebrano i migliori studenti che superarono gli esami imperiali.
E’ tempo di andare verso il centro storico, ricco di architetture del periodo coloniale francese. L’esperienza del risciò è impagabile. Un mezzo che permette di entrare tra le strette vie della città ammirando comodamente la vita che scorre. Il commercio qui in centro si concentra per categorie merceologiche: accanto a zone dedicate solo alla frutta a verdura, ce ne sono altre che ospitano unicamente valigie o tessuti.
Il perno del centro di Hanoi è il lago Hoan Kiem. Un luogo leggendario popolato fino a pochi anni fa da enormi tartarughe, simbolo di pace sin dai tempi del conflitto con la dinastia cinese Ming. Oggi una di questi incredibili creature si trova imbalsamata all’interno del tempio del Tempio della Montagna di Giada posto su un’isola al centro del lago, raggiungibile a piedi dal ponte rosso di Húc.
Infine, non si può perdere una delle curiosità locali: la train street. Una stretta via ricca di empori attraversata ogni giorno dal treno.
Dopo aver passato il ponte sull’imponente fiume Rosso che nasce in Cina e sfocia in Vietnam, è tempo di una pausa culinaria. La cucina vietnamita è senza ombra di dubbio tra le migliori al mondo per delicatezza, gusto e qualità degli ingredienti. Mi consigliano il ristorante Cha Ca Thang Long nel quartiere vecchio, dove non si resta mai delusi.
Splendide le Chả Cá, polpette di pesce accompagnate da verdure saltate. Qui si può trovare anche il Pho, vero e proprio piatto nazionale, fatto di manzo stufato obrasato, immerso in un brodo denso con erbe freschissime e noodle di riso.
La sera è dedicata a uno spettacolo tradizionale, quello del teatro dei burattini sull’acqua, dove un’orchestra in costume accompagna la messa in scena di storie e miti dell’antico Vietnam rurale.
La baia di Nha Trang

Un volo di circa un’ora mi porta all’aeroporto di Cam Ranh, costruito dagli americani per usi militari negli anni ’60, oggi snodo cruciale per il turismo in questa zona del centro-sud del Paese. Mi aspettano le spiagge meravigliose della celebre baia di Nha Trang.
La mia dimora è uno splendido resort sul mare: The Anam è un 5 stelle costruito nel verde, contornato da centinaia di palme, con accesso diretto alla spiaggia, dalla calda atmosfera indocinese, dotato di ville con piscina, camere e suite con ampi balconi e terrazze all’aperto. Gli arredi sono realizzati in legno, coltivato in modo sostenibile.
La mattina mi incammino lungo la spiaggia dorata per affrontare a nuoto le docili onde della meravigliosa baia. Su una barca veloce sono diretto verso Hon Tam, ma prima di raggiungere quest’isola poco lontana dalla città di Nhan Trang, l’imbarcazione si ferma sulla costa per una visita a un vero e proprio Fishing Village, un villaggio galleggiante abitato da decine di famiglie di pescatori.
Modeste case di legno e lamiera circondate da quadrilateri in legno a cui sono appese reti cariche di pesci allevati. Tra cernie, pesci palla e murene: qui lo spettacolo è davvero grandioso.
Le famiglie più organizzate hanno approntato anche dei ristoranti dove mangiare pesce fresco. Non mi perdo un assaggio di riccio tropicale, davvero gustoso, cotto alla griglia. Dopo lo snorkeling sull’isola di Hon Tam e una bella giornata di mare presso il Mer Perle Resort facciamo rientro verso la costa.
Il tardo pomeriggio è dedicato alla visita di Nhan Trang, il capoluogo di questa provincia. Oltre all’incredibile lungomare per estensione, il mio consiglio è quello di visitare un tempio davvero particolare, quello di Po Nagar, testimone di una cultura e di una popolazione scomparsa, quella di Cham.
Si tratta di uno straordinario e antichissimo complesso monumentale costruito in mattoni rossi che ospita, oltre alla grande torre, piccoli templi dedicati alle varie divinità induiste. Un consiglio su dove mangiare da queste parti: Nha Trang Xua. E’ una semplice casa rurale, adibita a ristorante, immersa in un contesto naturale stupefacente: laghetti ricolmi di fiori di loto contornano gli edifici dai tetti in canna di bambù e foglie di palma essiccate. Il cibo qui è vario e totalmente genuino.
Ho Chi Minh City e il delta del Mekong

Dal finestrino dell’aereo la città appare subito imponente e moderna, una megalopoli di oltre 12 milioni di abitanti. Sto atterrando a Ho Chi Minh City (ex Saigon). Qui il clima è più umido e caldo rispetto ad Hanoi.
Esco dal grattacielo che ospita il mio hotel e mi dirigo verso il centro città. Impossibile non confrontarsi con il passato della guerra del Vietnam. Arrivo di fronte al Remnants Museum. I vecchi mezzi militari americani parcheggiati nel cortile portano alla mente lontane serate in famiglia ascoltando, dai tg di una tv in bianco e nero, i resoconti di quella terribile guerra.
Il museo è dedicato al ricordo delle diverse guerre d’Indocina. Sono esposti oggetti, cartine, armi ed una toccante mostra fotografica che raccoglie le migliori immagini dei fotografi internazionali di quel periodo, tra i quali Robert Capa, che morì su una mina nel 1954 durante la prima guerra d’Indocina.
Seguendo un itinerario ispirato dalla storia giungo al Palazzo Presidenziale. Celebre è l’immagine di un carro armato che sfonda le inferriate dei giardini del palazzo per sancire l’unificazione del Paese e la rapida ritirata con un elicottero dai tetti del palazzo del personale americano. Il suo stile modernista si riflette in ampi saloni di rappresentanza e luoghi segreti, dedicati alla gestione delle vicende belliche. Mi incuriosisce una storia immortalata da una fotografia.

E’ quella di Nguyèn Thành Trung, un aviatore infiltrato, che con il suo jet militare americano F5E bombardò il palazzo presidenziale prima di atterrare nel Vietnam del Nord. Divenne poi un eroe nazionale e vicepresidente della Vietnam Airlines per diversi decenni.
Mi gusto a piedi il centro della città, fatto di edifici coloniali in stile francese, come quello dell’Opera, ma anche di palazzi futuristici. La movida non manca. Riesco a districarmi a piedi attraversando una strada, tra centinaia di motorini, per degustarmi una birra Saigon in un locale celebre: il “Note Coffee” con le sue pareti tappezzate da migliaia di postit.
Dall’ex capitale del Vietnam del Sud sono diretto verso il delta del Mekong. Un luogo leggendario, ripreso nelle scene dai tanti film di guerra, come “Apocalypse Now” di Coppola. Un’imbarcazione attraversa le acque limacciose dell’immenso fiume, ricco di sostanze nutritive. Quest’area è tra le più fertili del mondo ed è ricca di biodiversità, più di mille le specie animali presenti.
Nel delta si alleva il pangasio, pesce di acqua dolce esportato il tutto il mondo e si coltivano riso e frutti tropicali di qualità eccellente. Approdo sull’isola di Thoi Son. A piedi mi aspetta un tour in mezzo al verde tropicale. Sull’isola si possono far acquisti di prodotti locali, ottime le caramelle al cocco e zenzero, visitare un’area dove dimorano i coccodrilli, fare escursioni in piccole imbarcazioni in legno lungo stretti canali nella foresta e mangiare ottimi involtini con carta di riso nei diversi ristoranti all’aperto.
Il Vietnam rimane nel cuore, ci tornerò.
Infoutili
Informazioni: sul sito del Ministero del Turismo del Vietnam
Come arrivare: dall’Italia, Vietnam Airlines collega Hanoi e Ho Chi Minh City via Parigi, Francoforte e Londra, con un’offerta di 27 voli settimanali diretti. Gli aeroporti di partenza dall’Italia sono Milano, Roma, Venezia, Bologna, Torino, Firenze e Napoli tramite accordi di avvicinamento con ITA, Air France, British Airways e Lufthansa.
Quando andare – Clima: nella zona settentrionale del Vietnam il periodo migliore va da novembre a maggio, con temperature che oscillano tra i 30 gradi del giorno e i 20 della notte. Il clima nel Vietnam meridionale è sub-equatoriale e si presenta con due stagioni distinte: quella umida, che va da maggio a novembre, nella quale si verificano acquazzoni frequenti, e quella secca (da dicembre ad aprile), con clima caldo e umidità non eccessiva. La temperatura media rilevata durante tutto l’anno è di circa 28 gradi. È preferibile evitare la stagione umida per evitare il più possibile i periodi di pioggia durante il proprio viaggio. D’altro canto va considerato che i colori sono molto più accesi e brillanti durante la stagione umida. Al contrario, nella stagione secca, le campagne e le risaie, che sono note per il loro verde intenso, presentano una colorazione piuttosto piatta e smorta.
Dove dormire:
Hanoi: www.apricothotels.com
NinhBinh: www.leclosdufl.com
Nha Trang: www.theanam.com
Ho Chi Minh City: www.hotelnikkosaigon.com.vn
Dove mangiare:
Hanoi: www.chacathanglong.vn
Nhang Trang: www.facebook.com/NhahangNhaTrangXua/
Ho Chi Minh City: www.shgarden.com.vn
Fuso orario: 6 ore in più rispetto all’Italia, 5 quando da noi vige l’ora legale.
Documenti: è necessario il passaporto con almeno sei mesi di validità. Per eventuali variazioni alla normativa relativa alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
Non è necessario il visto il visto di ingresso per soggiorni brevi fino a 15 giorni . Vi è la possibilità di ottenere online un visto per turismo fino a 30 giorni (“e-visa”) tramite la piattaforma: https://immigration.gov.vn.
Vaccini: nessuno è obbligatorio. In paesi come il Vietnam valgono le regole del buon senso, in particolare quando ci si avvicina all’acqua, che deve sempre essere in bottiglia, e ai cibi crudi.
Lingua : la lingua ufficiale è quella vietnamita; l’inglese è abbastanza diffuso.
Religione: buddhista, taoista, confuciana. Esistono inoltre minoranze cristiane e musulmane
Valuta: la valuta vietnamita è il Dong. 1 Euro è pari a circa 25,207 Dong. Nelle città l’uso delle carte di credito è largamente diffuso ed è possibile prelevare denaro contante dagli sportelli automatici ATM presenti in città e nei maggiori alberghi, usando il nostro bancomat.
Elettricità: 220 Volt, negli alberghi le prese sono come in Italia.
Abbigliamento: abiti leggeri in cotone adatti al clima umido. Evitare vestiti troppo scoperti, non solo per le condizioni climatiche, ma in segno di rispetto per la popolazione locale. In valigia non devono mancare delle scarpe da trekking se si pensa di fare escursioni e qualcosa contro la pioggia o il vento, frequenti in diversi mesi dell’anno.
Telefono: 0084 è il prefisso internazionale per chiamare in Vietnam. La copertura per telefoni cellulari è buona nelle maggiori città del Paese e nelle zone costiere.
Testo e foto di Andrea Foschi|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.