Da Fairhope a Dauphin Island tracciando un percorso originale attraverso la costa dell’Alabama.

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Il pontile di Fairhope, cittadina affacciata sulla baia di Mobile, Alabama ©Lucio Luigi Rossi

Fairhope, il gioiello della costa orientale

Affacciata sulla Mobile Bay, Fairhope vanta un affascinante centro storico con quartieri dello shopping pieni di fiori, di gallerie d’arte e ristoranti. Fairhope ospita numerose opere d’arte pubblica e offre chilometri di parchi fronte baia, con sentieri, passeggiate e un molo che si estende sull’acqua per quasi mezzo chilometro.

È interessante sapere che Fairhope è una comunità a “tassazione unica”: un unicum in tutti gli Stati Uniti. Nelle comunità a tassazione unica, la terra è di proprietà della collettività anziché degli individui.

Seguiteci in questo viaggio on-the-road nello stato dell’Alabama

Gli abitanti affittano la terra dalla comunità stessa, la quale tassa gli individui in base alla porzione di terreno presa in affitto anziché alla struttura della proprietà: che sia una modesta casetta o una sontuosa villa, l’imposta sul terreno rimane costante. È anche per questa ragione che Fairhope continua ad attrarre visitatori.

Fairhope, da sempre comunità turistica

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Fairhope Museum of History, Alabama ©Lucio Luigi Rossi

I primi visitatori arrivavano da Bayboat e da Mobile per trascorrere le vacanze nei piccoli cottage e hotel della baia. Venivano a Fairhope per le stesse ragioni di oggi: il clima piacevole, l’ambiente tranquillo e lo scenario stimolante.

Il Fairhope Pier è il polo di attrazione della cittadina. Lanciato in mezzo al mare, è il vero luogo di aggregazione, ristoranti, eventi, pesca. Venne ricostruito nel 2006 dopo che quello originale fu spazzato via dall’uragano Katrina.

Proprio nel centro storico di Fairhope, il Museum of History, nato come municipio e prigione, celebra la storia della città attraverso mostre, presentazioni ed eventi.

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Fairhope Museum of History, Alabama ©Lucio Luigi Rossi

Ospitato in un edificio storico in stile Spanish Mission, preserva fotografie storiche, cimeli, oggetti d’antiquariato e manufatti che raccontano la storia e il carattere dalle comunità locali fin dai tempi dei primi coloni. Si possono vedere: il vecchio ufficio del sindaco e la caserma dei vigili del fuoco con un antico camion.

Assai frequentato anche l’Eastern Shore Art Center. Situato nella comunità Bayfront di Fairhope è il centro artistico e culturale fondamentale per diverse comunità sulla costa orientale di Mobile Bay sin dalla sua fondazione nel 1952.

La missione dell’ESAC è quella di connettere persone di ogni età e abilità con l’arte attraverso attività didattiche, mostre e attività divulgative. Ogni anno in estate ospita un campo artistico per bambini con un programma di sensibilizzazione che porta il potere curativo dell’arte a migliaia di piccini e adulti diversamente abili.

Da Fairhope bisogna partire per una emozionante corsa sulle incredibili Airboat, lance in alluminio equipaggiate con una grande ventola mossa da un potente motore d’auto (in certi casi perfino d’aereo) che permettono di andare alla scoperta degli angoli più segreti del Delta e della ricca fauna che vi abita.

Mobile, il Carnevale è qui però non date da mangiare ai coccodrilli

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Un murales di benvenuto nella città di Mobile, Alabama ©Lucio Luigi Rossi

Sì perché il Mardì Gras è nato qui, in questa cittadina fondata nel 1702 da coloni francesi. Tra sfilate e costumi elaborati e vivaci feste di strada, a Mobile è facile perdere il senso del tempo. Per quanto riguarda i coccodrilli, o meglio gli alligatori, lungo gli argini non mancano: quindi per la pace reciproca, è meglio non fare amicizia.

Cosa rende Mobile diversa? È un posto e affascinante dove le tradizioni sono importanti ma facili da adottare e far proprie per i nuovi arrivati, ha un centro in continua evoluzione con ristoranti, bar, negozi e attrazioni che raccontano i suoi 300 anni di storia.

È l’unica città in Alabama con un porto di mare e accoglie i visitatori attraverso i cannoni della sua corazzata, l’USS Alabama, salvata dall’oblio dai volontari di Mobile.

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USS ALABAMA Battleship Memorial Park, Mobile, Alabama ©Lucio Luigi Rossi

Vanta uno dei più bei viali di querce del sudest americano, lo skyline della città si illumina a tema nei giorni di festa e a Carnevale non si lavora. Si può visitare la casa di Hank Aaron, leggenda del baseball e sul tetto al 12esimo piano dell’Hotel Admiral ci sono mezzo milione di api che producono il miele che viene consumato localmente.

La Clotilda fu l’ultima nave negriera a varcare l’oceano nel 1860 e arrivare su questa costa. Attraccò proprio a Mobile e il suo relitto è stato trovato pochi anni fa e oggi molti dei resti si trovano nell’Africatown Heritage House Museum, il museo inaugurato nel 2023, che ha ottenuto il riconoscimento 10 Best Readers’ Choice 2024″ di USA Today.

Il museo racconta la storia straordinaria delle 110 persone che sopravvissero alla schiavitù e fondarono la “città delle persone libere”, Africatown, e mostra gli orrori della tratta degli schiavi attraverso i dettagli emersi insieme al relitto della Clotilda.

Bayou La Batre, benvenuti nel Bayou: sì, ma cos’è?

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Il porto dei pescherecci a Bayou La Batre, Alabama ©Lucio Luigi Rossi

Il classico peschereccio rosso ormeggiato al molo: è l’icona, il senso, l’atmosfera, la regione di essere di questo luogo diventato famoso per il film di Forrest Gump oltre che per “La Maledizione della Prima Luna”, sequel de I Pirati dei Caraibi e le 2 serie americane “Big Shrimping” e “Deadliest Catch”.

Bayou è una parola nella lingua dei nativi Choctaw, che significa “tortuoso”, è un ecosistema tipico del delta del Mississippi. Bayou La Batre si trova lungo il Mississippi Sound, sul Golfo del Messico, nella contea di Mobile, ed è conosciuta come la capitale del pesce dell’Alabama.

L’area fu fondata nel 1786 da Joseph Bosarge, che ricevette la terra in concessione dal re di Spagna. Bayou La Batre è stato il primo insediamento permanente sulla terraferma meridionale della contea di Mobile.

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Bayou La Batre, Alabama ©Lucio Luigi Rossi

Tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 la zona era già frequentata dai turisti che arrivavano con la ferrovia da Mobile. L’uragano del 1906 mise fine a questa storia che riprese solo dopo gli anni ’60. Oggi, Bayou La Batre vive di pesca e di cantieristica navale oltre che di turismo.

La cittadina si riassume passeggiando fra le barche, respirando le storie dei pescatori e godendo della lentezza del tempo. Per farsi un’idea dell’ambiente circostante, delle comunità, della natura con i suoi corsi d’acqua e la fauna selvatica, bisogna percorrere l’Alabama Coastal Connection, un percorso panoramico che inizia sulla Hwy 188 a Grand Bay e termina nella contea di Baldwin: Bayou La Batre si trova proprio nel mezzo.

Dauphin Island, l’isola del Delfino di Francia

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La lunga spiaggia di sabbia di Dauphin Island, Alabama ©Lucio Luigi Rossi

L’isola di sabbia divide il Golfo del Messico dalla Baia di Mobile grazie alla sua forma allungata che si estende da est a ovest. Le sue spiagge bianche sono famose e sostanzialmente la ragione principe per venire da queste parti. Le acque poco profonde e pulite sussurrano storie di caribe e regalano la sensazione di essere soli in un posto lontano e romantico.

Sull’isola si possono visitare il Dauphin Island Audubon Bird Sanctuary e il Dauphin Island Sea Lab. Il primo è ben noto come uno dei posti migliori nel paese per osservare i “migranti neotropicali” e riassume splendidi boschi con chilometri di sentieri tra pini, lecci, magnolie, paludi lungo le spiagge del Golfo.

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Una delle vasche dell’Aquario di Dauphin Island, Alabama ©Lucio Luigi Rossi

Una passerella di 300 metri (accessibile ai disabili) conduce a un molo che si affaccia sul Lago Galliard con una vista mozzafiato. Il Dauphin Island Sea Lab, un santuario del mare impegnato nella ricerca e nel monitoraggio dei mammiferi marini (cetacei e lamantini) che risiedono o visitano il Golfo del Messico centro-settentrionale con programmi di studio sulla salute e l’ecologia dei mammiferi marini, con l’obiettivo di comprendere l’habitat e l’uso delle risorse, le interazioni della rete alimentare, i modelli di movimento e migrazione, nonché le minacce e le cause di spiaggiamento o morte.

Sempre sull’isola merita una visita Fort Gaines, sito cruciale per il sud durante la guerra civile. I bastioni ben conservati di Fort Gaines proteggono l’ingresso di Mobile Bay da più di 150 anni. Fu teatro della famosa battaglia di Mobile Bay, e si possono vedere i cannoni originali, la bottega del fabbro, le cucine e il museo.

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Testi e foto di Marco Santini e Lucio Luigi Rossi – video di Vittorio Sciosia|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com