Pensione da sogno? All’estero!

La spiaggia di Watamu in Kenya


Sessant’anni o giù di lì: scatta l’ora della pensione. Per alcuni un’età vissuta con rassegnazione, più densa di ricordi che di progetti. Per altri, complice l’allungamento dell’aspettativa di vita, un’età per coltivare le proprie passioni, quelle cui non ci si è mai potuti dedicare causa mancanza di tempo, per  impegni lavorativi, di genitori, di figli eccetera. Ora che finalmente il tempo non è più un problema occorre però fare i conti con la pensione, il più delle volte insufficiente.


Se non si possono aumentare le entrate occorre diminuire le spese, rischiando di dover ridimensionare uno standard di vita faticosamente conquistato negli anni. A meno di non trasferirsi in un Paese dove vivere costi meno, che conservi però una buona qualità di servizi, assistenza medica soprattutto. Decisione coraggiosa, certo, ma che viene affrontata da un numero sempre maggiore di neo pensionati, che optano per iniziare la loro nuova vita altrove. A seconda della scelta occorre un certo spirito di adattamento e soprattutto sposare la filosofia di vivere local, perché se si cerca di riprodurre lo stesso stile di vita con le medesime abitudini (alimentari e non) del Bel Paese, si rischia di spendere molto di più.

Ksar Ouled Soultane Tataouine Tunisia

Innanzitutto qualche numero per capire le dimensioni del fenomeno
Su oltre 16 milioni di prestazioni pensionistiche pagate dall’INPS, circa mezzo milione sono state pagate a beneficiari residenti all’estero. Con l’ausilio delle statistiche dei versamenti per Stato estero effettuati nel 2010 e di numerosi motori che, mediante diversi algoritmi, paragonano il costo della vita in Italia con quelli delle destinazioni sognate,  abbiamo indagato quale nuova patria hanno scelto molti nostri connazionali e perché,  ben sapendo che non è solo il fattore economico a guidare una decisione di tale portata, ma che vi incidono anche fattori culturali, climatici, di distanza geografica e di durata;  se cioè si decida per un trasferimento definitivo o si opti per una soluzione più soft, una specie di part time per un certo periodo dell’anno.


Ipotizziamo che i nostri neo pensionati vendano (o affittino) la casa di proprietà e i loro beni mettendo insieme un discreto capitale, che parte di questo capitale venga reinvestito nell’acquisto di una nuova casa, che abitino a Roma  e che la loro pensione ammonti a 1000 € al mese per rendere più facili i raffronti. Ovviamente se fosse di più o di meno basterà moltiplicare di conseguenza. Occorre anche tener conto che il costo della vita nella propria città di residenza (da cui si vuole partire), potrebbe essere anche notevolmente  diverso da quello di Roma e che di questo occorre tenere conto introducendo anche un coefficiente di confronto ricavabile dalle tabelle ISTAT.


NOTA: Per ogni Paese, tra parentesi  4 numeri:

  • Il numero di italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE secondo i dati del Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. I dati sono aggiornati al 31.12.2010. Per avere una idea di quanti connazionali troverete.
  • Il numero di prestazioni pagate dall’INPS a beneficiari residenti all’estero, secondo il servizio di statistica interno. I dati sono aggiornati al 31.12.2010. Per capire quanti sono più o menoin condizioni simili a voi.
  • € necessari in loco per avere un tenore di vita equivalente a 1000 € di stipendio a Roma (in corsivo) secondo il motore di ricerca Numbeo, database che elabora dati forniti da residenti in tempo reale integrandoli a quelli forniti da autorevoli fonti.
  • Stipendio assegnato dall’ONU ai suoi funzionari residenti, per 1000 € a New York (indice ONU del costo della vita). Per avere un parametro di confronto qualora fossero necessari anche frequenti rientri.

Da tenere presente che ci si riferisce per lo più alle capitali: nelle altre località la vita può costare assai meno.


L’Europa, per vicinanza e semplicità burocratica è la prima area da prendere in considerazione, ma anche quella che offre meno opportunità.  L’Albania (537, 114/684-890) è un’eccezione. Clima mediterraneo a pochi km dalle nostre coste, cibo simile, sta facendo grandi progressi dal punto di vista sociale, molti parlano l’italiano.  Vantaggiose sono anche Bulgaria (695, 161/537-880) e Romania (3062, 782/505-880) ma un po’ più lontane e con maggiori difficoltà linguistiche. Qualche risparmio, più limitato offrono anche Grecia (10622, 413/982-940) e Spagna (13584, 3890/846-1010), mentre della Turchia (3619, 54/688-820), che pure offrirebbe molti vantaggi in termini di clima, di stile di vita e servizi, spaventa soprattutto la lingua.

Bazaar. Marocco

Al di là del Mediterraneo anche la costa dell’Africa con Marocco (2048, 279/758-860) e Tunisia (3006, 192/574-820) può essere un’ottima soluzione: clima mite,  abituati al turismo italiano, il francese è abbastanza diffuso, le abitudini alimentari simili e sono anche vicini. Nelle capitali le cure mediche sono all’altezza. Chi ama le isole opta per Capo Verde (231, 124/550-950) facilitato dalla lingua e da una popolazione molto accogliente. Più a sud c’è il Kenya (1569, 37/520880) paradiso per i malati di mal d’Africa e per chi si sente in grado si dare un taglio davvero netto alla cultura e allo stile di vita che conosciamo, in parte aiutati dalla numerosa comunità di italiani residenti. Anche il Sud Africa (30673, 1312/797-830), è una delle destinazioni più ricercate, perché unisce i vantaggi della lingua inglese, a quelli di un Paese economicamente avanzato con un clima temperato e una natura selvaggia.


I Caraibi sono una delle mete di fuga per antonomasia. Escludendo Cuba, bella ma impossibile per le difficoltà burocratiche, per l’accreditamento della pensione e per vivere con la libreta da 10€ al mese (se si paga in peso convertibile costa come l’Italia), due tra i Paesi più  amati sono la  Repubblica Dominicana (5299, 215/690-840) e la Costa Rica (4418, 101/721-860), facili per la lingua, l’ottimo clima, la gustosa cucina e l’allegria contagiosa del clima. Anche Panama (2365, 19/569-850) e Nicaragua (1108, 8/509-870) hanno i loro fan, pur con numeri inferiori a causa di un clima peggiore (Panama) e un certo ritardo nello sviluppo delle infrastrutture. (Nicaragua).  Chi ama luoghi più vasti e densi di storia senza rinunciare al mare blu dei Caraibi prenderà in considerazione il Messico (11471, 226/580-890) che di mari ne ha addirittura 2, uno per costa. E’ un grande Paese che ha nella facilità della lingua, nelle infrastrutture ben sviluppate e nella sua economia i punti di forza. Un po’ di attenzione nella scelta della città a causa dell’alto tasso di criminalità di alcune zone è doverosa.


Il Sud America, area storicamente di forte emigrazione sperimenta ora anche flussi contrari. Dall’Argentina (648.333, 38.581/665-790), la meta più gettonata dai nostri espatriati (seguita da Germania e Svizzera ndr), storicamente una seconda madre patria, al Brasile (284.388, 9634/882-1080), all’Uruguay (86.146, 2102/874-850) i nostri pensionati trovano ritmi rilassati, cognomi italiani, clima mite e un’allegria rigenerante.

Altrettanto non si può dire dell’austero Canada (134617, 64172/1030-980), dove però i pensionati residenti hanno per lo più passato là tutta la vita lavorativa e si sono integrati nella società canadese, salvo sporadici ricongiungimenti.

Spiaggia thailandese

Chi guarda ad Oriente pensa all’India (979, 58/352-830) uno dei BRICS, locomotive dell’economia mondiale, dove si parla inglese e ci sono ottime strutture sanitarie, ma la burocrazia è lunghissima, il clima non sempre piacevole ed è difficile integrarsi per motivi inerenti all’organizzazione sociale e alla religione, anche se è un popolo accogliente.


Oppure ancora più a oriente, all’Estremo Oriente. La Thailandia (2718, 180/529-860) guida il libro dei sogni, grazie alle sue isole, al mare, alle ottime infrastrutture, alla cortesia dei suoi abitanti e alla sua cucina tra le migliori 5 del mondo. Indonesia (878, 17/542-910) e Filippine (897, 185/460-890) sono invece le mete predilette dagli amanti del mare a tutti i costi. Il mare è stupendo ma lo si paga con una certa arretratezza nei servizi. Vietnam (288, 1/452-820) e Malaysia (532, 147/578-820) sono l’alternativa, quest’ultima con un ottimo rapporto tra servizi molto efficienti, mare stupendo e parchi nazionali indimenticabili.

E il Ministro Fornero, sarà solo un ricordo lontano…


Testo di Federico Klausner


Riferimenti

Ministero dell’interno, Dipartimento Affari Territoriali Statistiche ISTAT dei residenti all’estero. Numero di iscritti all’AIRE

Numbeo: un grande database costruito dagli utenti sulla base dei prezzi reali rilevati sul posto, con una serie di opzioni  che, oltre al costo della vita generale, fornisce una serie di indici per singole categorie (affitto, cibo, ristoranti ecc.) in inglese.

La società Mercer fornisce annualmenteun’indagine elaborata sul costo della vita in molte città del mondo.

Statistiche INPS sul numero di prestazioni pagate a beneficiari residenti all’estero, secondo il servizio di interno.

Nel sito molltutto.it oltre a molte utili informazioni c’è la tabella applicata dall’ONU ai suoi dipendenti per parametrare il loro stipendio al costo della vita quando vengono assegnati a sedi diverse da New York il cui costo della vita è convenzionalmente assunto = 100


Link utili

Mollotutto.it; Espatriati.itJust landed tutti siti e blog che forniscono informazioni e servizi per chi vuole espatriare

Expatclic.com: forum al femminile per chi vuole espatriare. All’interno una utile pagina – indice dei siti web e forum frequantati da espatriati nei vari Paesi

Voglioviverecosi.com portale per chi sogna di cambiare vita ma non ha ancora deciso come, dove e quando.

Expatistan.com permette di paragonare il costo della vita della città in cui attualmente si risiede, con quello della residenza desiderata creato dagli utenti della rete (in inglese

Easyexpat.com contiene all’interno un software che permette di calcolare il salario che si dovrebbe avere per mantenere l’attuale stile di vita .