Napoli. Ieri, oggi, domani

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Una volta per le sue strade si aggiravano i giovani rampolli dell’aristocrazia europea, come tappa del Grand Tour. Oggi orde di turiste cinesi in hot pants si aggirano selfandosi a ogni punto della città partenopea. Il futuro invece profuma di creatività, arte pubblica e Hi-Tech.

Napoli, città cerniera del Mediterraneo, incontro di culture differenti. Dal suo porto partivano migliaia di emigranti da ogni dove per trovare fortuna oltre oceano, oggi navi multipiano mostrano le sue bellezze a migliaia di turisti. Napoli e le sue deliziose colline, il  Vesuvio, le due perle del golfo, Capri ed Ischia, San Gennaro che scioglie il suo sangue, i Decumani e i Quartieri Spagnoli che rimandano alle origini greche e alle dominazioni romane e spagnole. E poi le sue canzoni, il suo teatro, i suoi scrittori, la luce, gli odori, le voci.

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Una città moderna. Quattro funicolari, svariate linee metropolitane, il metrò del mare, un aeroporto internazionale, un porto turistico e commerciale. Le belle costruzioni del Risanamento di fine Ottocento, il Centro Direzionale progettato negli anni Ottanta da Kenzo Tange, due gallerie di epoca umbertina e  il primo palazzo costruito come contenitore museale, l’Archeologico. Il teatro S. Carlo, uno dei primi costruiti in Europa. Napoli ex capitale del  regno borbonico conserva ancora la reggia e gli altri bellissimi palazzi per l’esercizio del potere.  Una chiesa ex voto e poi tanti altri luoghi di culto. La chiamano la  città delle cinquecento cupole e vengono stimate intorno a questa cifra le chiese di interesse storico-artistico. Le sue tante e belle piazze. Una in particolare, piazza Mercato, vide la decapitazione del piccolo Corradino di Svevia, l’ascesa e la fine di Masaniello e la morte dei giacobini come l’intellettuale Eleonora Pimentel Fonseca. Tante dominazioni, greci, romani, bizantini, normanni, svevi, angioini, aragonesi, spagnoli. Tutti hanno lasciato il loro segno.

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Negli anni Ottanta Napoli diviene crocevia internazionale dell’arte moderna. Lucio Amelio, dinamico gallerista partenopeo, riesce a portare in città Andy Warhol, Robert Rauschemberg, Jannis Kounellis, Keith Haring, Cy Twombly, Josep Beuys e tanti altri. All’indomani del terremoto del novembre 1980 coinvolge più di cinquanta artisti internazionali per la collezione-mostra  Terrae Motus, oggi esposta nella reggia di Caserta. L’arte moderna diventa una costante. Si riscoprono i dipinti, coperti con il cartone, pieni di retorica fascista nella Mostra d’Oltremare che doveva essere utilizzata per un’esposizione interrotta dalla guerra. Vengono commissionati interventi d’arte per le stazioni della metropolitana, che si trasformano in percorsi d’arte. Un intero palazzo storico diviene  Madre, museo d’arte contemporanea DonnaRegina, e sotto la direzione di Andrea Viliani riceve nuovo impulso. Tante le gallerie d’arte. Alcune hanno gemmato sedi nella capitale, come lo studio Trisorio alla Riviera di Chiaia, altre a Milano, come Lia Rumma di via Vannella Gaetani. A ridosso della Riviera, una bella teoria di antichi palazzi che affacciano su un ex galoppatoio diventato villa comunale borbonica e il mare, la zona dello shopping. Via Calabritto un concentrato di boutique di lusso e di odore di salsedine, piazza dei Martiri il salotto buono con i suoi tradizionali caffè, via dei Mille con palazzo Mannajuolo superbo esempio di liberty, un tempo residenza di nobili e ricche famiglie napoletane.

 

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Le sue mille fontane. Una per tutti, la fontana Medina. Costruita nel 1601 per volere del vicerè Enrique De Guzman fu allocata all’Arsenale. I suoi mostri marini furono scolpiti da Pietro  Bernini, padre del più famoso Gian Lorenzo. Rimasta a secco di acqua, fu smontata e rimontata davanti palazzo reale. Ma nel 1634 fu di nuovo spostata in largo S. Lucia, perché risultava d’intralcio durante le feste e arricchita con le sculture di Cosimo Fanzago. Ma nel 1639, un altro vicerè Ramiro Felipe Nunes de Guzman decise di traslocarla a largo delle Corregge, diventata poi  Medina. Mutilata durante la rivolta di Masaniello, fu restaurata e di nuovo spostata di pochi metri. Sul finire dell’Ottocento, venne di nuovo smontata e depositata in una grotta, per i lavori del Risanamento. Finalmente nel 1889 fu collocata a piazza della Borsa, e li rimase fino all’anno Duemila. Ma rimossa per l’apertura del cantiere della metropolitana, ritornò in una delle sue posizioni originaria, cioè a via Medina. Ma pochi anni fa, la fontana viene restaurata, smontata e poi ricostruita proprio di fronte a palazzo S. Giacomo, sede del municipio. Speriamo che trovi pace.

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Testo e foto di Mimmo Torrese  |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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INFO UTILI

Informazioni: www.incampania.comwww.inaples.it

Come arrivare: La città partenopea è perfettamente collegata. Dispone di un trafficato aeroporto internazionale (Capodichino) ed è facilmente raggiungibile con i traghetti e navi veloci. La stazione centrale è servita dall’alta velocità e da molti treni Intercity e di lunga percorrenza. Se si vuole raggiungerla in auto, si dispone sia della A1 Milano-Napoli sia della A3 Salerno-Reggio Calabria che della A16 Napoli-Bari.Quando andare – Napoli gode di un clima mediterraneo. Le stagioni intermedie hanno temperature miti e gradevoli. A volte d’estate, e non solo, si possono raggiungere temperature superiori ai 20 gradi.

Dove dormire:   Romeo Hotel  (5 stelle ) via Cristoforo Colombo, 45 tel. 081 0175001

Studio d’Artista Vergini via Vergini tel. 3663538356

 

Dove mangiare:

Pizzeria Di Matteo via Tribunali, 94 tel. 081455262

Ristorante la Stanza del Gusto via Costantinopoli, 100 tel. 081 401578

Ristorante Leon d’Oro piazza Dante, 48 tel. 081 5499404

Libri consigliati

Annamaria Ortese Il mare non bagna Napoli Adelphi

Giuseppe Marotta l’Oro di Napoli         Bur

Maurizio De Giovanni I bastardi di Pizzofalcone Einaudi

Shopping

sono da visitare i punti vendita di Mario Valentino, Salvatore Ferragamo e Ernesto Esposito.   Tre designer campani per pelletteria e scarpe di alto livello. Sono tutti nella zona di Piazza dei Martiri. Per acquistare dei gioielli di corallo, Ascione una azienda fondata nel 1855. L’indirizzo è piazzetta Matilde Serao 19, ma praticamente si trova di fronte al teatro S.Carlo al secondo piano. Apprezzerete la squisita cordialità dei proprietari, e se siete fortunati potrete ammirare il loro museo del corallo. Tel. 081 421111

Suggerimenti

Napoli è una città abbastanza caotica, ma dopo il primo impatto ci si abitua. I napoletani sono in genere molto cordiali, e forse anche troppo loquaci. Gli strumenti di pagamento elettronici sono diffusissimi, ma è possibile trovare qualche locale di tradizione che non li accetta. I taxi sono numerosi e funzionano molto bene. Evitate di seguire persone che vi propongono un taxi, in genere si tratta di abusivi. Da consigliare una visita alla zona storica dei “Decumani” dove potrete assaggiare la Napoli verace. In occasione delle festività natalizie gli stretti vicoli sono presi d’assalto da migliaia di persone in quanto c’è via S.Biagio dei Librai, regno dei presepi e pastori. Se avete bimbi piccoli cercate di arrivare di buon mattino. Zona facilmente raggiungibile con la metropolitana 2 fermata piazza Cavour. Altra zona consigliata è quella della Riviera di Chiaia, dove troverete anche le vie dello shopping di lusso come via Calabritto e via dei Mille. Potete arrivarci con la fermata di Piazza Amedeo della linea 2 della metropolitana.

 

 

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