Bredgade. Molto più di una strada di Copenhagen

Bredgade_design

Riuscite a capire una persona, che so, dalla borsa che porta? O dalle tende della sua casa?

Spesso, nei viaggi, si può afferrare l’anima d’una nazione semplicemente camminando per le sue strade. Certo, certo: per comprendere a fondo un luogo, è consigliabile viverlo per mesi, anni persino. E’ raccomandabile anche passare molto tempo con chi abita i suoi palazzi e corre nei suoi prati. A volte, però, basta avere un buon paio di scarpe e andare a spasso per le vie d’una città per cogliere il senso intero d’una cultura.

O per lo meno, a Copenhagen si può.

Bredgade è una via piuttosto importante nella capitale danese. Spero che abbiate voglia di passeggiare insieme a  me, oggi.

Le prime meraviglie lungo questo chilometro scarso hanno a che fare con l’arte, ma in modo piuttosto diverso.

Al numero 75, incontrerete le linee pulite del design danese nella struttura dei locali occupati dalla galleria “Christoffer Egelund” , specializzata in arte contemporanea. I suoi archi leggeri ed i colori neutri sembrano dire: che sia la creatività, l’importante qui dentro.

Bredgade_galleria d'arte

Al numero 33, invece, troverete la Bruun-Rasmussen. Sbirciate attraverso la grande vetrina. Potreste vedere delle telecamere e un pubblico. Si tratta di una delle aste che sono regolarmente registrate presso quest’attività a gestione familiare e poi trasmesse sul loro canale dedicato.

Lungo Bredgade, noterete dei negozi pieni zeppi di articoli che, a una prima superficiale analisi, potranno sembrarvi giocattoli. I più ricorrenti hanno la forma di una scimmia. Si tratta di oggetti molto importanti nella cultura danese: vengono infatti regolarmente acquistati, a prezzi piuttosto proibitivi per un pubblico non scandinavo, per celebrare i più significativi eventi della vita: battesimi, matrimoni, compleanni e diplomi. Se vi capiterà di visitare un amico danese, andatevene in giro per la sua casa a cercare questi animali di legno: vedrete che ne troverete uno da qualche parte. Magari in compagnia della sua amica zebra.

Fate attenzione alle biciclette, mentre sbirciate qua e là. Se vi troverete ad attraversare non soltanto Bredgade, ma l’intera nazione, vi renderete conto molto velocemente che qui, i ciclisti, hanno la precedenza sulle autovetture e sui pedoni. Sembrano un esercito pacifista, con i loro caschetti colorati, ai semafori, sulle infinite piste ciclabili presenti pressoché ovunque. Sono consci del fatto che si tratti di un mondo meraviglioso ma fragile: pedalando a qualsiasi temperatura, i danesi lo proteggono per far sì che i loro figli ne possano ancora godere.

Noterete poi che ci sono tre luoghi della spiritualità su questa strada, uno vicino all’altro.  Si guardano in faccia, quasi. Voi fate da ponte, attraversate a zig-zag la strada. Magari fosse così semplice farlo davvero in questi giorni in cui tutti siamo così vicini, ma così profondamente lontani.

Al numero 64, troverete la cattedrale cattolica di “Sankt Ansgars”. Una volta alla settimana, qui, viene detta la messa in spagnolo, ma la seconda e la quarta domenica del mese, viene offerto ai fedeli il rito bizantino ucraino. Il sito della cattedrale è disponibile in 6 lingue europee.

Al numero civico 53, di fronte ma sull’altro lato della strada, vi sembrerà di essere stati catapultati per magia a Mosca. Lassù, verso il cielo, ci sono i bulbi a cipolla tipici dei luoghi di culto russi. Adornano il tetto della  “Alexander Nevsky Kirke”, l’unico luogo di culto ortodosso della capitale. Se la trovate aperta, chiedete di entrare: all’interno, dopo una breve rampa di scale, arriverete alla stanza principale: la luce che filtra dalle finestre intarsiate e gioca con gli archi opulenti, farà la gioia dei fotografi. Se avete fortuna, potrebbe anche capitarvi di assistere ad una liturgia o ad un battesimo ortodosso.

Proseguendo in direzione di Nyhavn, alla vostra destra, comparirà il terzo centro religioso di Bredgade: la Marmorkirke.  La cupola vi ricorderà in modo bizzarro forse quella di San Pietro a Roma: sappiate comunque che si tratta della più grande dell’intera nazione e protegge i fedeli di culto evangelico luterano.

Bredgade_museo design

L’attenzione alla cultura sarà ancora più evidente se, poco prima della cattedrale cattolica, vi vorrete fermare al numero civico 68. L’edificio in passato è stato sede dell’ospedale “King Frederik”: qui, il filosofo danese Søren Kierkegaard trascorse i suoi ultimi giorni di vita ricoverato a seguito d’una caduta. Non incontrerete il suo fantasma, state tranquilli. In questo palazzo, attraverserete la storia del design danese. La maggior parte di quello che vedrete vi verrà spiegato da note fornite in un inglese pressoché perfetto. Godetevi la gentilezza del personale e la bellezza essenziale delle stanze: i muri grigio perla, l’illuminazione morbida e calda, le strutture in metallo, andranno ad intensificare l’eleganza di molti oggetti esposti in questo museo.  Se vorrete, una volta alla settimana, potrete venir qui anche in serata: al mercoledì, infatti,  l’istituto è aperto fino alle 21 per facilitare l’ingresso anche a quanti durante il giorno non possono permettersi il gioia della cultura. L’entrata, inoltre, come diverse zone dell’edificio, è attrezzata per chi ha una mobilità ridotta, grazie alla presenza di rampe di facilitazione per chi viaggia in carrozzina. Vale la pena di apprezzare il silenzio della biblioteca della struttura: aperta a tutti, rappresenta il centro di ricerca più importante dell’intera nazione per il design. Per completare la visita nel più danese dei modi, potrete ricaricare le batterie al “Cafè Klint” e prendere una fetta di torta: durante i mesi estivi, potrete indugiare in questa dolce tradizione direttamente nel piccolo giardino su cui si affaccia il museo.

Il materiale e l’etereo sono vicinissimi a Bredgade. Tra la cattedrale cattolica e quella ortodossa, infatti, c’è un altro centro culturale particolare. Si tratta del museo dedicato alla medicina. Sede del Collegio Reale dei Chirurghi, questa struttura nacque su iniziativa privata agli inizi del ventesimo secolo e rappresenta ad oggi una delle collezioni più ricche di artefatti medici a livello europeo.

Opera di Copenhagen

La nostra passeggiata si sta per concludere, ma lo faremo in grande stile. Daremo insieme le spalle alla Marmorkirke, e troveremo di fronte a noi il Palazzo di Amalienborg, dove risiede la famiglia reale danese. Lì, potremmo vedere insieme il cambio della guardia: seguiremo i passi sincronizzati dei soldati in divisa blu e bianca mentre attraversano la piazza e li saluteremo dirigendoci verso il canale. Vedremo il tramonto che si specchia sull’Opera di Copenhagen: il sole giocherà con la sua struttura cubica dal tetto spiovente in vetro e acciaio. Faremo finta di non vedere la fabbrica che si staglia a sinistra dell’edificio, e focalizzeremo l’attenzione sugli sportivi che corrono o pedalano vicino a noi.  Poi, con calma, torneremo a casa e non ci preoccuperemo dell’ora perché molte zone di Copenhagen sono sicure. Ci godremo la fine di un piccolo viaggio e l’attesa di quello che un nuovo giorno potrà donarci.

testo e foto di Vanessa Marenco |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

 

 

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