Turismo post-covid: cosa accadrà nel mondo?

In questo momento così critico anche per il turismo, gli scenari futuri sono davvero grigi. Ma qualcuno sta già pensando ad un futuro migliore.

Murales in Bridgetown, Barbados, West Indies, Central America

Mahmood Patel è un imprenditore che si occupa di turismo, uno come tanti; la differenza è che vive e lavora nell’isola di Barbados, un minuscolo ma meraviglioso pezzetto di terra tra il Mar dei Caraibi e l’Atlantico.

Per lui il 2020 doveva essere un anno eccezionale per il turismo, tanto che già a fine 2019 le sue aspettative erano altissime, e tutte le sue imprese erano riuscite a colmare tutti i debiti della recessione dal 2008; quindi dal 2020 sarebbe stato tutto guadagno. Poi, però, è arrivato il coronavirus.

Le speranze di Mahmood Patel e dei suoi colleghi sono andate in fumo, quando a marzo il settore turistico globale si è totalmente bloccato. Nessun turista nell’isola e Mahmood si è trovato costretto a licenziare tutti i suoi dipendenti.

Storie come quella di Mahmood Patel ce ne sono tantissime, in tutto il mondo. Se pensiamo che in Italia il turismo vale il 13% del Pil, ci sentiamo quasi fortunati; infatti nei piccoli stati in via di sviluppo come Barbados il turismo arriva a rappresentare fino all’80%. In poche parole quattro quinti del Pil sono andati in fumo. Così imprenditori come Mahmood sono totalmente rovinati.

Le prospettive

Surf a Soupbowl beach, Bathsheba, East Coast, Barbados © Lucio Rossi

Anche a livello globale il settore del turismo (terzo settore d’esportazione più importante) non è certo marginale; rappresenta infatti il 7% del commercio mondiale e secondo l’ONU ben 100 milioni di posti di lavoro sono a rischio. Un numero impensabile di persone nella stessa situazione degli imprenditori turistici europei o, ancora peggio, di quelli come Mahmood Patel.

Già il quadro non è piacevole, ma alcune previsioni future non lasciano spazio nemmeno a una prospettiva più rosea: secondo l’UNCTAD il bilancio di questo stop turistico potrebbe valere il 2,8% del Pil globale, e causare perdite fino a 3000 miliardi. E le norme di sicurezza (peraltro giustissime e doverose), soprattutto quelle relative agli spostamenti a lungo raggio e ai soggiorni nelle strutture ricettive, non lasciano spazio a una vigorosa ripresa. Non per ora.

Resilienza e sostenibilità: gli imprenditori ripartono

Tramonto a Almond Beach, Barbados © Lucio Rossi

Lo scenario futuro sembra davvero grigio, ma le possibilità di ripresa ci sono. Secondo Dona Bertarelli, Consigliera Speciale dell’UNCTAD per l’Economia Blu, in questo momento critico c’è comunque la possibilità di aiutare le comunità che dipendono dal turismo. La prospettiva è quella di ricostruire le loro attività turistiche in modo resiliente e sostenibile.

Mahmood Patel e moltissimi suoi colleghi in tutto il mondo, stanno riprendendo lentamente le operazioni. Mamhood ha riassunto parte dei suoi dipendenti e il suo target di riferimento ora è costituito dai suoi conterranei barbadiani. Inoltre, per rendere il settore turistico resiliente, Mahmood e gli altri membri del settore hanno proposto al governo di Barbados un modello di turismo più sostenibile, che utilizzi le nuove tecnologie e crei più cooperazione tra gli imprenditori. Dobbiamo pensare a reinventare il piano turistico di Barbados ha detto Patel; il covid è stato catastrofico, ma possiamo utilizzare questa opportunità per reinventarci.

Nel piano dell’ONU per rilanciare il turismo resiliente e sostenibile, sono cinque i punti richiesti e consigliati: anzitutto, aumentare l’occupazione femminile e la sicurezza economica dei lavoratori del settore; poi rendere il settore più competitivo, anche attraverso la promozione del turismo nazionale e regionale, e favorire un ambiente imprenditoriale adatto a piccole e medie imprese; necessario anche promuovere l’innovazione digitale nel settore turistico e la sostenibilità e la crescita verde per creare un settore turistico competitivo efficiente ed ad impatto zero; infine sarà necessari creare partnership e cooperative tra gli imprenditori del settore.

In questo modo, forse, il turismo potrà ripartire.

Info utili

Fonte: UNCTAD

Testo di Stefano Ghetti|Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com

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