Un giorno a Lecce attraverso la sua Storia

A passeggio nel capoluogo salentino alla scoperta di un centro storico intagliato nella pietra color oro di chiese ed edifici dal fascino senza tempo.

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Piazza Duomo a Lecce ©shutterstock

“Perla del barocco” è probabilmente la definizione che meglio si confà a Lecce, capoluogo del Salento e città con un incantevole centro storico miracolosamente intatto e animato da tradizioni religiose, folkloristiche, culturali ed enogastronomiche antichissime.

Lecce si apprezza pienamente, non attraverso veri e propri itinerari, ma perdendosi nel reticolo di stradine e viuzze del centro antico, scoprendo scorci inaspettati e lasciandosi abbagliare dalla luce che si riflette sulla pietra calcarea dorata di chiese e palazzi storici.

L’impronta medievale del centro si sovrappone per stili e architetture a reminiscenze romane, aragonesi e mediorientali, a rimarcare il ruolo di crocevia della città, equidistante dall’Adriatico e dallo Ionio, dall’Oriente e dal Sud, miscelando culture, lingue e tradizioni che richiamano un Mediterraneo lontano.

Le origini romane

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Lecce. l’Anfiteatro romano ©shutterstock

Le origini di Lecce sono certamente molto remote, probabilmente risalenti all’VIII secolo a.C., ma è con la conquista romana che l’antica Lupiae diventa un moderno municipio, soprattutto in età augustea quando l’abitato viene dotato di un teatro e di un anfiteatro, i cui resti attestano ancora oggi lo splendore vissuto dalla città in età romana.

L’anfiteatro è la principale attrattiva della centralissima Piazza Sant’Oronzo: eretto probabilmente tra il I e il II secolo d.C., è oggi visibile solo per metà della sua ampiezza atta a contenere circa 20.000 spettatori. Il teatro si apre invece nel cuore della città romana e conserva ancora nel proscenio le scanalature sulle quali si innestavano il sipario e le scenografie.

Alla caduta di Roma, Lecce e il Salento entrano nell’orbita dell’Impero Romano d’Oriente, venendo influenzati dalla cultura e dall’arte bizantina.

Lecce medioevale

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Chiesa di San Giovanni Evangelista a Lecce ©shutterstock

Sarà poi solo dopo l’anno mille che tutta l’area passerà sotto il dominio normanno e Lecce diventerà un fiorente centro commerciale e religioso: sono di questa epoca le Chiese di San Giovanni Evangelista (1133) e dei Santi Niccolò e Cataldo (1180).

Tra il Duecento e il Quattrocento, invece, si alternano al potere gli Svevi di Federico II, gli Angioini e gli Aragonesi, ma è nel Cinquecento che Lecce assume il connotato e la fisionomia riconoscibili ancora oggi: la stabilità amministrativa, la fioritura commerciale e il fermento culturale fanno emergere una nuova classe dirigente che avvia la costruzione di edifici pubblici, privati e religiosi.

Così, tra il 1539 e il 1549, viene eretto il Castello di Carlo V, risultato della ristrutturazione ordinata dal sovrano spagnolo, oltre alla cinta muraria capace di reggere agli attacchi provenienti dal mare da parte dei Turchi ottomani.

La città barocca

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Lecce, Il barocco pugliese, dettagli del Duomo ©Lucio Rossi

Già dalla fine del XVI secolo, quindi, Lecce comincia ad assumere il volto di città barocca contraddistinta dalla presenza di chiese ed edifici religiosi: architetti e scultori troveranno nella locale pietra calcarea uno strumento molto duttile col quale modellare agilmente cornicioni, rosoni, trabeazioni, putti, che rendono da soli il barocco leccese un’esperienza indimenticabile.

La Chiesa del Gesù (1577) è la prima testimonianza di questo processo artistico che trasforma Lecce in capitale del barocco, con il monumentale altare maggiore realizzato da Giuseppe Cino nel 1699. Di questo periodo è anche la Chiesa di Santa Maria delle Grazie (1585), opera di Michele Colucci caratterizzata da un’alta scalinata e dall’ampio prospetto.

Alla fine del Cinquecento risale anche il “Sedile” o Palazzo del Seggio che domina Piazza Sant’Oronzo a testimonianza della presenza della comunità veneziana in Salento.

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Lecce, dettagli barocchi della Chiesa di Santa Croce ©Lucio Rossi

Ma l’espressione più matura del fiorente periodo barocco viene raggiunta con due edifici che più degli altri impreziosiscono il centro storico di Lecce: la Basilica di Santa Croce (1695) e il Duomo (1689). Nella progettazione di Santa Croce, l’architetto Gabriele Riccardi immaginò un solenne interno a tre navate di impronta rinascimentale rivestito di decorazioni barocche.

La facciata presenta tre portali e sei massicce colonne nella parte inferiore (opera di Francesco Zimbalo), mentre nella parte superiore – opera di Cesare Penna – spicca la balconata eretta da tredici telamoni in forma di aquile, cavalli, grifi e uomini, oltre al rosone neo-romanico animato dalla splendida cornice floreale.

La Basilica si sposa perfettamente con lo stile architettonico dell’adiacente ex Convento dei Celestini, oggi Palazzo del Governo, sede di Provincia e Prefettura, voluto dal vescovo Pappacoda che affidò i lavori a Giuseppe Zimbalo nel 1695.

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Lecce, Il barocco pugliese, dettagli di un edificio in Piazza Duomo ©Lucio Rossi

In Piazza Duomo, invece, sorgono tre edifici che rappresentano il cuore della vita religiosa salentina: il Duomo, il Palazzo del Vescovo e il Palazzo del Seminario, uniti in una continuità visiva che crea uno spazio a sé stante organicamente chiuso.

Dedicato all’Assunta, il Duomo ha origini normanne, ma è ancora una volta al vescovo Pappacoda e allo Zimbalo che si deve il suo aspetto attuale: l’entrata del Duomo che dà sulla piazza rappresenta una scenografia naturale di indiscutibile prestigio e valore simbolico.

Il portale d’accesso, nell’edicola superiore, è dominato dalla statua del Santo protettore della città, Sant’Oronzo, mentre l’interno è strutturato su tre navate e impreziosito da un luminoso soffitto ligneo dorato e dall’altare maggiore che unisce marmo, bronzo e decorazioni pittoriche.

La piazza è chiusa ad ovest dal loggiato ad angolo retto dal Palazzo del Vescovo e dal Palazzo del Seminario, realizzati nella prima metà del Settecento da Emanuele Manieri e Giuseppe Cino, e che ospitano il Museo Diocesano di Arte Sacra

Lecce oggi

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La luce del tramonto in Piazza Duomo a Lecce ©shutterstock

La bellezza di Lecce rivive oggi nel suo passato artistico contraddistinto dal linguaggio barocco, ma anche nella effervescente vitalità di un centro storico vivissimo, scenografia perfetta per una pellicola di Ferzan Özpetek.

Visitare Lecce significa immergersi in una luce color oro che si riflette su una bianca pietra calcarea, capace di avvolgere, riscaldare e incantare gli occhi di chi decide di smarrirsi in un territorio che certamente non può lasciare indifferenti per tradizione, ricchezza ed esuberanza.

Infoutili

Come arrivare: in auto all’uscita Bari delle autostrade A/14 e A/16 (proseguire sulla superstrada Bari – Brindisi – Lecce); in treno con Trenitalia; in aereo presso l’aeroporto Brindisi Casale (distante circa 45 km).

Quando andare: in ogni periodo dell’anno, anche se maggiormente consigliato in primavera.

Cosa leggere: Palazzi di Lecce, M. Paone,Congedo Editore, 2000.

Dove mangiare: 400 gradi, viale Porta d’Europa 65; Bros, via degli Acaya 2; Quanto basta, via M.Basseo 29.

Cosa mangiare: ciceri e tria; orecchiette al sugo con ricotta di pecora; sagne ‘ncannulate; municeddhe; rustico leccese; pasticciotto.

Cosa vedere:

Chiesa di Sant’Irene, Via degli Antoglietta, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.00, ingresso gratuito.

Chiesa del Rosario, Via Giuseppe Libertini, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00, ingresso gratuito.

Chiesa del Gesù, Piazzetta Castromediano, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00, ingresso gratuito.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Piazza Sant’Oronzo, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00, ingresso gratuito.

Chiesa di Santa Chiara, Piazza Vittorio Emanuele II, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00, ingresso: € 3.

Chiesa di San Matteo, Via dei Perroni, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00, ingresso: € 3.

Basilica di Santa Croce, Via Umberto I, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00, ingresso: € 6.

Duomo, Piazza del Duomo, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00, ingresso: € 6.

Museo Diocesano di Arte Sacra, Piazza del Duomo, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00, ingresso: € 6.

N.B. è possibile acquistare un biglietto intero completo al prezzo di € 9 che dà diritto a visitare Duomo, Antico Seminario, Museo Diocesano, Basilica di Santa Croce, Chiesa di Santa Chiara e Chiesa di San Matteo.

Piazza Sant’Oronzo, Anfiteatro Romano, Porta San Biagio, Porta Napoli e Obelisco.

Castello Carlo V, Via XXV Luglio, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00, ingresso: € 8.

Teatro Romano e Museo, Via del Teatro Romano,dal lunedì al sabato dalle 09.30 alle 13.00, ingresso: € 7.

Museo Provinciale Sigismondo Castromediano, Viale Gallipoli, dal martedì alla domenica dalle 20.00 alle 24.00, ingresso gratuito.

Testo di Angelo Laudiero |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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