Rasiglia, borgo d’incanto sull’acqua

Rasiglia è un luogo sospeso nel tempo, attraversato da caratteristici corsi d’acqua in un’atmosfera quasi dimenticata, alla ricerca delle tradizioni antiche dell’Umbria.

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Una veduta del borgo di Rasiglia e le sue acque ©Lorenzo Masotti

Ci troviamo a Rasiglia, piccolo borgo d’incanto nell’entroterra dell’Umbria, nel cuore vivo e pulsante dell’Italia, in un contesto che ha saputo valorizzare i regali della natura fondendosi alla perfezione con essa.

Case in pietra poggiate sulla collina, piazzette che aprono le viuzze del borgo, scorci pittoreschi cullati dal costante scrosciare delle acque (la fonte Capovena, le sorgenti di Venarella e Alzabove ed il fiume Menotre) che formano uno spettacolo di canali, cascatelle e laghetti limpidissimi attraversati da ponticelli di legno.

Elementi caratteristici che sono valsi al paese il nomignolo de “La piccola Venezia umbra“.

La storia del borgo di Rasiglia

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Le case di Rasiglia lungo i canali innevati ©Shutterstock

Il borgo, dal tipico aspetto medievale, è molto antico ed è strutturato come una sorta di anfiteatro. I primi insediamenti risalgono agli inizi del XIII secolo, secondo alcuni documenti rinvenuti all’interno delle ‘Carte di Sassovio‘, l’archivio dell’Abbazia di Sassovio.

Al loro interno si trova menzionata per la prima volta la Curtis de Rasilia, che risultava avere come chiesa principale quella di San Pietro.

La fortuna del luogo fu probabilmente dovuta alla via della Spina, un’importante rotta per le vie del commercio che attraversava il territorio proprio nelle vicinanze, tra l’Adriatico e il Tirreno, tra Roma e la Marca Anconetana.

Vista l’importanza strategica di questa strada, nel XIV secolo furono costruite alcune fortificazioni a difesa del percorso ed una di queste si trova per l’appunto qui: è il Castello di Rasiglia.

Dell’antico bastione, edificato su volere della signoria dei Trinci di Foligno, oggi purtroppo rimane davvero poco: oltre al mastio rimangono alcuni resti (ristrutturati nel 2006) di un tratto delle mura, con due piccole torri difensive.

Un tempo roccaforte adibita ad uso militare, permetteva un’ampia visuale di controllo e di protezione sulla valle sottostante.

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Rasiglia, un telaio per la tessitura ©Lorenzo Masotti

La vocazione militare dovuta all’importante posizione strategica diminuì nel corso del tempo, difatti dal Seicento, le attività artigianali e contadine divennero la principale fonte di sostentamento del borgo.

Rasiglia ed i suoi abitanti si reinventarono come realtà rurale e, grazie alla nascita degli opifici e delle tintorie che lavoravano stoffe pregiate, oltre allo sviluppo dei mulini azionati dalle sue sorgenti, il paese raggiunse a metà del Novecento la sua massima crescita economica.

Questo periodo purtroppo volse presto alla fine, per diversi motivi; soprattutto per la chiusura delle attività principali, i lavori manuali e della terra andarono scomparendo, fino all’inevitabile spopolamento a favore dei centri urbani più vicini e più sviluppati.

Rasiglia, dopo il terremoto del 1997, ha rischiato di scomparire, di diventare un borgo fantasma, ma grazie alla dedizione e all’amore dei suoi abitanti è tornata a risplendere, facendo riemergere il valore delle piccole cose e del fare quotidiano.

Cosa visitare a Rasiglia

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Rasiglia, un mulino a due macine ©Lorenzo Masotti

Oltre all’affascinante opera dell’acqua che attrae l’attenzione dei visitatori e crea una connessione che dona gioia agli occhi e alle orecchie, a Rasiglia troverete dei tesori da scoprire legati alla sua storia rurale e alla sua inclinazione artigiana.

Poco distante alla chiesa si possono visitare due vecchi mulini ad acqua, utilizzati per la macinatura del grano.

Il primo, ad una macina, è stato ristrutturato e adesso ospita una bottega di prodotti fatti a mano al suo interno; il secondo invece, a due macine, in procinto di essere rimesso in sesto con un motore elettrico, mi è stato mostrato con orgoglio dal Signor Giuseppe, 88 primavere e mezzo, che si è offerto di farmi da cicerone e mi ha permesso di scattare anche qualche foto.

Ho avuto modo di vedere anche la stanza con le macchine per la tessitura e le varie materie prime naturali utilizzate per tinteggiare i prodotti, ed essere accompagnato poi alla sala superiore occupata da un grande telaio meccanico di fine Ottocento circa, con le varie trame che potevano essere intessute sul filato.

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Cascate d’acqua tra i vicoli del borgo di Rasiglia ©Shutterstock

Continuando la passeggiata si può raggiungere prima lo storico lavatoio, che veniva utilizzato in passato, quando le abitazioni non erano ancora servite dall’acqua corrente, e poi la Fonte Capovena, in direzione della strada che conduce al castello.

Quando andare a Rasiglia: eventi e festività

Tutte le stagioni dell’anno offrono fantastici scorci di questo borgo d’acqua e pietre. Certamente il Natale è un momento suggestivo per visitare Rasiglia perché il borgo fa un tuffo nel passato: ogni anno infatti nel periodo natalizio viene organizzato “Rasiglia Paese Presepe” che grazie agli abitanti del luogo che si prestano coi costume d’epoca a personificare i vari personaggi di un vero presepe vivente, vengono ricostruite scene di vita quotidiana e di lavoro d’un tempo.

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Le materie prime per colorare la lana ©Lorenzo Masotti

La tintura della lana, il laboratorio di tessitura, la tosatura delle pecore, ma anche fabbri, calzolai e speziali offrono un’esperienza autentica del borgo.

Un altro evento particolare per visitare Rasiglia è durante il primo weekend di giugno, quando si festeggia Penelope a Rasiglia“, una manifestazione di varie attività che onorano la storia del paese nei suoi anni d’oro ed incentrata soprattutto sulla tessitura; si rivive l’intero processo, dalla tosatura delle pecore alla tintura della lana, arrivando alla produzione del filato e alla tessitura finale.

Anche Rasiglia ha una sua leggenda legata alla fonte Capovena: in tempi antichi, la sorgente sgorgava nell’alta Valle del Chienti, ad Acqua Pagana e gli abitanti del piccolo paesino consideravano queste acque come una sciagura perché allagavano i loro campi, impedendogli di coltivare.

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Le case del borgo di Rasiglia ©Lorenzo Masotti

Decisero quindi di creare una sorta di diga, ostruendo la fonte e riempiendola con dei sacchi di lana per bloccarne il flusso continuo. Fu così che le acque cambiarono il loro corso e defluirono in direzione di Rasiglia, dando inizio alla storia di questo borgo incantato ed alla sua fortuna.

Come arrivare a Rasiglia

Rasiglia è una piccola frazione di Foligno da cui dista 18 chilometri. È situata lungo la strada che da Foligno porta a Sellano.

E’ possibile raggiungerla in auto da Assisi (35 chilometri), da Spoleto (30 chilometri), da Spello (23 chilometri) e da Perugia (52 chilometri).

Chi arriva da Assisi deve seguire la SS75 fino a Foligno e proseguire poi lungo la Strada Statale della Val di Chienti, uscire a Colfiorito, seguendo poi le indicazioni sulla SS77 per Casenove e poi per Rasiglia.

Testo e foto di Lorenzo Masotti | Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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