Ogni 23 aprile tutte le strade di Barcellona si riempiono di rose e libri per festeggiare la Diada di Sant Jordi -giornata di San Giorgio-, patrono della regione di Catalogna. Una festa che fonde cultura e amore dove gli uomini regalano una rosa alle donne e loro, in cambio, donano un libro.
La tradizione di regalare una rosa nasce nel XV secolo dalla leggenda di un cavaliere e un dragone: c’era una volta in un piccolo paese un dragone affamato e per saziarlo i paesani lo nutrivano con delle pecore. Terminati gli animali, per continuare a nutrirlo, toccava ai cittadini essere sorteggiati per diventare la cena del drago. La prescelta un dì fu la principessa, ma nel momento clou, davanti alla bestia, il cavaliere Jordi la salvò uccidendo il dragone con una spada. Dal sangue della bestia nacque una rosa che il prode cavaliere regalò prontamente alla principessa.
L’usanza di regalare un libro nasce invece in seguito all’istituzione della giornata nazionale del libro, nata in Spagna nel 1926 e dal 1931 celebrata il 23 aprile. Nel 1996 l’Unesco sceglie di dedicare internazionalmente questo giorno ai libri e al diritto d’autore.
Ed è così che Barcellona diventa palcoscenico di colori primaverili. Per l’intera giornata le strade si popolano di bancarelle. Tutti i locali in festa: un’allegoria al romanticismo, alla patria e alla cultura. Le persone cercano la rosa e il libro perfetti da regalare. Scrittori e autori firmano autografi e i musicisti suonano per strada. Una festività che invoglia piccoli e grandi a celebrare l’amicizia e l’amore. Ma sopratutto, la Diada de Sant Jordi simboleggia per i catalani un giorno di patriottismo.
di Olga Garcia |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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