Friuli, di gusto e al volo

Friuli, Solimbergo

Da Caneva a Clausetto, un itinerario disegnato per voi, alla scoperta di una regione ricca di tradizioni culinarie, ideale per una vacanza, così come per un weekend, provando magari il deltaplano.

Avete visto Braveheart con Mel Gibson e la sua spada smisurata? Vi ricordate Rambo con il suo coltello da survival? O forse vi è piaciuto l’ultimo Romeo and Juliett di Carlo Carlei. Bene tutte quelle lame e molte altre ancora, famose grazie ai film, o segrete nelle collezioni private di qualche sceicco, oppure all’opera nelle cucine degli chef più rinomati, non arrivano da paesi lontani, con nomi evocativi come Toledo, Solingen: arrivano dal Friuli e precisamente da Maniago. Il “paese dei coltellinai” dove la tradizione e l’arte di forgiare lame risale a 7 secoli fa. Al centro di una regione tutta da scoprire, Maniago è fulcro di un percorso in equilibrio fra montagne e foreste da un lato e la pianura con le distese dei Magredi dall’altro.

Friuli, Val d’Arzino, Castello Ceconi

Siamo a due passi da Pordenone e il percorso che abbiamo immaginato va da Caneva fino a Clausetto. Proprio a Caneva merita una visita la ottocentesca Villa Frova circondata dal suo parco. Recentemente ristrutturata dal comune, grazie all’impegno dell’Officina della Sostenibilità è oggi un vivace contenitore culturale multifunzionale che ospita eventi di varia natura: dai concerti ai laboratori, dai congressi alle mostre. Proseguendo verso est, in direzione di Polcenigo, ci fermiamo all’Azienda Agricola Rive Col de Fer per scoprire tutti i segreti del Figo Moro da Caneva. Si tratta di una varietà di fico nero locale caratterizzata dalla particolare concentrazione zuccherina, già apprezzato dai veneziani che lo imbarcavano, una volta seccato, sulle navi della loro flotta. Grazie al Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Figo Moro da Caneva, oggi questo prodotto è tornato in auge, con la pasta, sulle carni, con il pane. Da provare anche i vini, fra i quali spicca un bianco ottenuto da un vitigno autoctono e poco conosciuto: il Verdiso.

Polcenigo è a una manciata di chilometri più avanti e vale la pena arrivare all’ora di pranzo per gustare le ricette del territorio della Taverna del Frico. Pochi tavoli e molta passione, la signora  Silvana ai fornelli e la figlia Silvia in sala. Giustamente famosa la sua ricetta del Frico, un piatto tradizionale a base di patate, cipolla e formaggio Montasio. L’altro piatto forte della Taverna sono i Tocchetti Palù.

Sempre a Polcenigo, 2 appuntamenti da non perdere: il Museo dell’Arte Cucinaria che racconta il lavoro dei tanti e tanti chef nati in questa regione e poi emigrati in ogni angolo del mondo e, poco distante, le sorgenti del Gorgazzo. In un contesto di grande bellezza, lo chiamano “cielo liquido” per il suo azzurro intenso, le acque di questo affluente del Livenza inabissatesi nelle fenditure dell’altopiano del Cansiglio e del Monte Cavallo, riappaiono in superficie. Uno dei tanti fenomeni di carsismo presenti in questa regione.

Di nuovo in viaggio e superata la deviazione che porta a Piancavallo, in pochi chilometri si raggiunge Maniago, epicentro della cultura dei coltelli.

Una tradizione millenaria tutt’oggi importante per l’economia di questa cittadina che vanta artigiani famosi in tutto il mondo come il sig Fulvio del Tin, specializzato nelle lame usate nel cinema e nelle ricostruzioni storiche oltre che quella da collezione. Per imparare tutto sulle lame, bisogna visitare il Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie ospitato nell’edificio dove operò la prima fabbrica industriale di lame nata a Maniago all’inizio del ‘900

Doverosa una deviazione di qualche chilometro verso sud in direzione Vivaro per andare alla scoperta dell’inaspettato mondo dei Magredi, distese completamente piatte, in gran parte selvagge dove trova dimora una flora che ricorda le steppe russe. Si tratta di altro fenomeno di carsismo e i Magredi (terre magre) non sono altro che la piana alluvionale del fiume Meduna che qui scorre in profondità e arriva in superficie solo durante le piene. La base ideale per partire alla scoperta di questo ambiente inconsueto è il Country Resort Gelindo ai Magredi: ristorante dove provare tutti i prodotti di questa terra coltivati in proprio secondo i criteri bio, appartamenti, area camper e un grande maneggio. Se, per strano caso, non siete arrivati a cavallo, non preoccupatevi: il mezzo migliore per visitare i Magredi è una delle carrozze di Gelindo. Ne vale la pena ma, in alternativa, ci sono le biciclette.  Tornati a Maniago, proseguiamo il nostro viaggio, questa volta verso nord, per un passaggio a Poffabro e Frisanco, 2 paesini inseriti nella guida dei Borghi più belli d’Italia. Entrambi in posizione panoramica, regalano la possibilità di calarsi in una atmosfera tranquilla, d’altri tempi e respirare la vicinanza delle Dolomiti Friulane. Da Frisanco, una bella strada conduce a Meduno e quindi a Cavasso Nuovo, tappa di rilievo per i più golosi. 2 i presidi slow food: la cipolla rossa di Cavasso, ricca di sali minerali e vitamine, nota per il suo elevato valore nutritivo è stata un sostegno fondamentale nell’alimentazione contadina locale, in particolare nei tempi più duri della storia.

La pitina è una sorta di salame di pecora, affumicato e ricoperto con la farina di mais. Per capire bene il ruolo di questi ingredienti nella cucina tradizionale, non rimane che prenotare un tavolo alla Trattoria dei Cacciatori di Cavasso Nuovo.

Ben rifocillati, ci sentiamo abbastanza in forze per raggiungere Sequals, il paese natale del grande Primo Carnera. Sequals è chiamato il paese dei mosaicisti, una tradizione nata in tempi lontani e ben viva nel tessuto professionale di questa zona. Per capire il livello del lavoro degli artigiani di questa zona, basta recarsi nello studio di Sergio Moruzzo a Toppo di Travesio: gli ordini e le proposte di lavoro arrivano da ogni parte del mondo. Nei dintorni, a Solimbergo, c’è un agriturismo davvero particolare: Sasso d’Oro è una mecca per gli appassionati di volo in deltaplano, parapendio e ultraleggero. Dotato di un campo di volo proprio, deve la sua fortuna alla posizione strategica ai piedi del Monte Valinis: qui le condizioni di volo sono “normalmente” ottime e arrivano scuole e appassionati da tutta Europa. Il tartufo è l’altra ragione per fermarsi qualche giorno in questo gradevole agriturismo. I proprietari hanno infatti una tartufaia nelle vicinanze, addestrano i loro cani e, da giugno in avanti, il tartufo è sempre presente in tavola.

Ancora qualche chilometro in direzione est ed ecco Lestans con la sua splendida Villa Savorgnan del ‘900. Perfettamente ristrutturata, è visitabile, ospita una raccolta archeologica e una mostra sulla casa contadina del ‘900. Poco lontano il vecchio mulino di Borgo Ampiano è anch’esso perfettamente restaurato e visitabile. E siamo arrivati al Tagliamento che segna il confine orientale della regione che intendiamo visitare. A questo punto non rimane che percorrere la bella strada che si snoda nel bosco, superare Clauzetto e arrivare alle grotte di Pradis . Più che le grotte, è la forra scavata nei millenni dal torrente Cosa che lascia a bocca aperta e rimarrà fissata nei vostri ricordi.

Testo e foto di Marco Santini |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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Info utili

 Per informazioni

Dolomiti Friulane

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Indirizzi utili

 Alla ricerca dei vitigni perduti

Si chiama Emilio Bulfon, vive e lavora a Valeriano, fra Lestans e Pinzano. Conduce, con l’aiuto dei figli, una piccola casa vinicola che vanta 16 ettari di vigna in proprietà. Una piccola cantina, veloce da visitare, dove moderna tecnologia e tradizione convivono in un ambiente di lavoro a misura d’uomo. Il carattere eccezionale dei vini che troviamo in degustazione non ha molto a che vedere con le tecniche di vinificazione. Si tratta di vitigni antichi, perduti e da Bulfon ritrovati nel corso di una ricerca che dura dagli anni ’70. Cjanoros, Forgiarin, Sciaglìn, Ucelùt, Piculit-Neri, sono alcuni dei nomi sconosciuti dei vitigni che una volta nel bicchiere sapranno stregarvi e raccontarvi storie di questo territorio davvero uniche.

www.bulfon.it

Bike Safari

Da Caneva fino a Pinzano. Un centinaio di chilometri da fare in bicicletta e la possibilità di fermarsi a visitare le tante emergenze del territorio senza doversi preoccupare dei bagagli. Voi scegliere dove dormire e l’organizzazione vi farà trovare le valige in albergo.

www.dolomitifriulane.it

Pic-nic & Pic-nic

L’Hotel Belvedere a Sequals è davvero centrale rispetto al nostro itinerario. Oltre che un’ottima base di partenza per le escursioni, dispone di un buon numero di biciclette a disposizione degli ospiti. Stabilite il percorso, fatevi consigliare un buon punto per fermarvi a pranzo, decidete l’ora e troverete puntuali i cesti in vimini con piatti, bicchieri, tovaglioli, coperte da mettere sul prato e un pranzo ricco di leccornie preparato dallo chef, completo di vino e succhi di mela.

Se poi è di notte che vi piace stare davanti al fuoco, sotto le stelle, informatevi con la reception, potreste trovare una sorpresa.

www.albelvedere.it

Gita al castello

Costruito da Giacomo Ceconi, nato poverissimo e diventato conte nell’Ottocento, il Castello Ceconi è una meraviglia schizofrenica che riassume ogni stile architettonico. Trasformato da villa in castello agli inizi dell’900, in agosto si anima di una miriade di attività, dai concerti alle rassegne gastrononiche, dai voli in elicottero al balletto.

www.castelloceconi.org

Dove dormire e dove mangiare

 Hotel Al Belvedere

Ogni camera diversa dall’altra, il calore di un vero albergo a conduzione famigliare, l’ottimo ristorante con grill a legna per le carni e orto per le proprie erbe e verdure.

Sequals, Via Odorico 54

tel. 0427 90298

www.albelvedere.it

Bulfon Alloggio Agrituristico

Poche stanze, nuovissime e tranquille a pochi passi dalla cantina. Wi-fi e piscina

Valeriano, Via Roma 4

tel. 0432 950061

www.bulfonagriturismo.com

Eurohotel

4 stelle moderno e confortevole. Centrale rispetto all’itinerario, a 2 passi dal centro storico di Maniago.

Maniago, Viale della Vittoria 3

tel. 0427 71432

www.eurohotelfriuli.it

Trattoria ai Cacciatori

Grande tuffo nella cucina del territorio interpretata con sapienza. Ottima carta dei vini.

Cavasso Nuovo, Via Armando Diaz 4

tel. 0427 86189

Osteria al Marescial

Tutti i sapori del territorio in una classica Osteria molto ben gestita

Travesio, Via Villa 105

tel.0427 90012

www.marescial.it

Taverna al Frico

Il tempio del Frico e non solo. Piccola, tranquilla. Da non perdere

Coltura di Polcenigo, via Maggiore 25

tel. 0434 74562

www.tavernaalfrico.it

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