Chioggia: città d’arte e di buona cucina

Una località con un interessante disegno urbanistico ed un ricco patrimonio storico e artistico. Tanti sono i modi per scoprire Chioggia, anche con un tour enogastronomico tra i bàcari per degustare i tipici cicchetti.

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I canali di Chioggia ©Eugenio Bersani

Ogni anno il New York Times individuai “52 Places for a Changed World”, una selezione di località del mondo da scoprire “rispettando il mondo”. Quindi località, come è facile intuire, particolarmente vocate ad un turismo sostenibile dove i “viaggiatori possono essere parte della soluzione” a problemi quali i cambiamenti climatici e l’overtourism, cioè il sovraffollamento di turisti  che ha messo in crisi città meravigliose come Venezia.

Nell’elenco 2022 ci sono anche tre città italiane: Napoli, Courmayeur e Chioggia. Quest’ultima è addirittura in cima alla lista, in quanto la “Piccola Venezia” è una cittadina che si può vivere lontano dalla folla.

Infatti, come sottolinea il giornale newyorkese, questa “Venezia in miniatura è una deliziosa alternativa per i viaggiatori alla ricerca di una destinazione meno conosciuta”ma capace di offrire luoghi e scorci incantevoli e canali pittoreschi che non hanno nulla da invidiare a quelli della vicina sorella maggiore.

Chioggia: la Venezia in miniatura

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©Diego Zanetti

Chioggia molto spesso è soprannominata la “Piccola Venezia”. Il nome le va sicuramente stretto. Non in termini di dimensioni, perché in tale ambito non può competere con la vicina grande città lagunare.

Ciò che invece la rende unica è la sua autenticità ed il suo fascino, generato da quell’alternanza di terra ed acqua, di forme e di colori che danno vita ad un variopinto caleidoscopio di tonalità dove predomina il rosso: delle case, delle albe e dei tramonti sulla laguna.

Rosso è anche il tendone che copre il Mercato del pesce al minuto (si trova in pieno centro, tra Piazza del Popolo e Canal Vena), uno dei must di Chioggia. Aperto dal martedì alla domenica dalle 7 alle 13, vi si accede dal Portale, scolpito da Amleto Sartori, che presenta varie scene allegoriche dedicate a Prisca seconda moglie dell’imperatore Diocleziano e martirizzata sotto l’imperatore Claudio.

All’interno una cinquantina di postazioni di pescivendoli, qui chiamati “mògnoli”, che propongono tante qualità di pesce per la gioia dei clienti che ogni giorno affollano i banchi vendita.

Le calli: un dedalo di viuzze di vita condivisa

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Chioggia, Via Riva Vena

Un elemento che la caratterizza in modo peculiare è sicuramente il centro storico a forma di “spina di pesce”: la “lisca dorsale” è rappresentata da Corso del Popolo e dai due canali paralleli (il Vena ed il Lombardo) mentre le “spine” sono le calli, in tutto 74, che per i chioggiotti, non sono solo delle vie ma piccoli universi di vita condivisa, dove ancora oggi si lavora, si gioca e soprattutto si vive.

Luoghi, suggestivi e palpitanti, caratterizzati da momenti di gioia ed anche di dolore. Un dedalo di viuzze che raggiunge ogni angolo della cittadina. Quasi in ogni calle sono presenti tempietti votivi (i capitèi) a dimostrazione della grande religiosità dei residenti.

Ne sono testimonianza anche la decina di chiese del centro storico. In alcune sono conservate anche delle “tolele”, ex voto dipinti generalmente su tavolette di legno e di cartone, che raccontano miracoli e grazie ricevute in particolare dai pescatori ma anche da altri chioggiotti.

Una limpida espressione di religiosità popolare ed un modo per ringraziare pubblicamente Dio per una grazia ricevuta.

Corso del Popolo: un gran caffè all’aperto

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L’ingresso al mercato del pesce di Chioggia

Il suo cuore pulsante è Corso del Popolo, che Curzio Malaparte definì un unico gran caffè all’aperto. Per buona parte pedonalizzato, parte dalla Porta di Santa Maria ed arriva alla piazzetta Vigo, impreziosita dal ponte istoriato e dalla colonna con il Leone Marciano, il vero simbolo della città che, per le sue dimensioni ridotte, o per meglio dire meno appariscenti di quello del leone veneziano, è stato soprannominato “El Gato de Ciosa”.

Entrando in città da Porta di Santa Maria si incontra il “Refugium Peccatorum”, una suggestiva balaustra in marmo raffigurante la Madonna col Bambino sormontata da una cupola dorata.

Del gruppo marmoreo del Sagraéto (piccolo sagrato) che la ricomprende, fanno parte anche alcune ceste di frutta e varie figure allegoriche. Nel linguaggio popolare è conosciuta anche come la Madonna del Sagraèto che da sempre ispira artisti e scrittori.

Superata la Cattedrale si approda nel centro storico. All’inizio si trova il Palazzo dove, per qualche anno, soggiornò Carlo Goldoni, padre della commedia italiana ed autore tra l’altro delle famose “Baruffe chioggiotte”.

Tra bacàri e cicchetti: alla scoperta dei prodotti tipici

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Scorcio del Canal vena a Chioggia

Prima di continuare la visita è meglio concedersi  una sosta golosa, per scoprire la cittadinaanche a mezzo dei sapori della sua cucina tipica.

I suoi locali più caratteristici sono i bàcari, le tipiche osterie venete di una volta. Locali intimi ed informali, con un arredamento quasi sempre minimalista, dove si respira un’atmosfera accogliente e familiare.

Luoghi perfetti per valorizzare un territorio e le sue tipicità. Qui vengono proposti  i “cicchetti”, cioè gustosi assaggi  preparati con vari ingredienti della cucina veneta e chioggiotta in particolare: sarde in saor, alici marinate, baccalà mantecato su crostini di polenta, seppioline grigliate, frittura mista, frittate di verdure, uova sode  e polpettine di vario tipo.

La lista sarebbe ancora molto lunga. Il tutto sempre accompagnato da “un’ombra de vin”, cioè un calice di vino rigorosamente bianco e fresco o uno spritz.

Tour gustoso per i bàcari di Riva Vena

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Bacaro do Lire a Chioggia

Una delle zone più caratteristiche di Chioggia è Riva Vena, un tracciato pedonalizzato di 840 metri nel cuore della cittadina. Corre parallelo alla destra del Canal Vena, un corso d’acqua che attraversa l’intera città, dalla Porta di Santa Maria al Ponte di Vigo, il balcone di Chioggia.

Una zona piena di fascino che sta tornando all’antico splendore, grazie all’impegno di Comune e Comitato Riva Vena. Nell’ultimo anno sono stati organizzati eventi e mostre e sono tornati anche vari negozi.

Hanno aperto anche diversi bàcari che assieme a quelli già presenti,contribuiscono a caratterizzare in stile “food” l’intera area. Un modo questo per offrire a turisti e visitatori, ma anche ai residenti, un piacevole tour di degustazione da bàcaro a bàcaro.

Un percorso gastronomico a base di cicchetti ed altre prelibatezze a prezzi low cost. Di fronte ad ogni locale sono stati anche posizionati vari tavolini che si affacciano sul canale, per consentire di assaggiare con calma le varie specialità gastronomiche avvolti da un arcobaleno di colori e profumi.

È stato anche ideato il concorso “Cicchettando in Riva Vena”, una gara gastronomica a base di cicchetti che per alcuni giorni ha animato l’intera cittadina e si è conclusa con l’incoronazione del miglior cicchetto dell’anno.

Per il 2022 il premio è andato alla  “Ciosetta” una polpettina di pesce azzurro con cuore morbido al radicchio rosso di Chioggia preparata dal “Bàcaro Fryto” (Rione San Giacomo 1157-1158, Tel.041-4588375) di Roberto e Raffaele Pagan.

A poche decine di metri, si incrocia Do Lire (Fondamenta Riva Vena 1160, Tel. 389-6548644) un bàcaro aperto da un paio di mesi da Federico Penzo e Daniele Dal Gesso, due giovani che hanno unito le forze per dare vita a questa bella iniziativa.

Federico ha anche un suo ristorante, il Ghebo, che ha inaugurato dopo la sua partecipazione a Masterchef. Il localino con 18 posti a sedere è in Calle Doria 961 a 50 metri dal suo nuovo bàcaro. È esclusivamente di pesce, sempre freschissimo ed i piatti ben bilanciati e gustosi.

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Chioggia, Dall’Imbriagon

Ad aprile, nella settimana di Pasqua, ha aperto i battenti anche Dall’Imbriagon (Fondamenta Riva Vena 1273, Tel.333-8594321), una caratteristica osteria e wine bar con molti tavoli all’aperto. Propone vari tipi di cicchetti, dai tradizionali a quelli più innovativi, tutti fatti in casa.  

La cucina è collegata con il Bacareto da Morgan l’altro locale di proprietà che propone piatti caserecci e genuini, a base di pesce e di carne con l’utilizzo di prodotti a Km0 acquistati per lo più da piccoli produttori del territorio.

Proseguendo il tour di assaggi si arriva alla Cicchetteria di Nino Fisolo (Rione Duomo 914 – angolo Calle Furlanetto, Tel 338-9103364)aperta nel 2019 proprio alle spalle del Palazzo dove soggiornò Carlo Goldoni. Il gestore è Diego Ardizzon presidente del Comitato Riva Vena. Il locale propone, tra l’altro, una interessante “cicchettata mista” con baccalà alla vicentina, mantecato, sarde in saor, mazzancolle ed insalata di polipo.

Ultima tappa di questo veloce tour è al Bar Riva Vena(Fondamenta Riva Vena 1155, Tel.333-5384788), un bàcaro che si trova in uno dei punti più caratteristici dell’intera zona. Qui si possono assaggiare, tra l’altro, crostini con sarde e gamberi in saor, baccalà mantecato ed alla vicentina, mazzancolle in saor e folpetti alla busara oltre a formaggi e salumi di prima qualità, pizze, bruschette, toast e tramezzini.

La maggior parte dei locali è aperto dalla tarda mattinata a sera inoltrata però conviene sempre prima telefonare per accertarsi degli orari di apertura.

Ristoranti e trattorie per un’esperienza gastronomica completa

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Tavolini all’aperto di un bacaro di Chioggia

Ci sono anche tante trattorie e ristoranti di qualità, luoghi ideali per chi ama sedersi a tavola e concedersi un percorso gastronomico completo. Come è facile immaginare non c’è che l’imbarazzo della scelta.

A Chioggia merita una sosta il ristorante La Sgura, in pieno centro storico (Fondamenta Marangoni1295, Tel.041-403232) che propone solo piatti a base di pesce.

Il locale particolarmente curato, con decori in stile marinaro, è gestito da Luciano Carisi assieme alla figlia Francesca ed alla moglie Paola, la cuoca, che ha rielaborato in chiave moderna molte delle ricette della tradizione chioggiotta aggiungendovi un pizzico di personalità e di modernità.

Il menù è molto attento alla stagionalità dei prodotti. Da sempre molto apprezzati spaghetti allo scoglio, zuppa di pesce e parmigiana di pescato.

Si consiglia anche il Ristorante Antico Toro (Corso del Popolo 1306, Tel. 041-400560), un locale storico a pochi passi dal mercato del pesce al minuto. È gestito da Massimo Casson e dalla moglie Diana. I piatti sono soprattutto a base di pesce con qualche limitata puntata sulla carne. Molto interessanti gli scampi in saor, la zuppa di pesce, gli spaghetti alla granseola e la grigliata mista.

Poi si può riprendere e completare la visita di Chioggia anche perché le cose da vedere sono tante: chiese antiche, musei, palazzi, ponti ed un consistente patrimonio artistico che raccontano secoli di storia.

Allora, per parafrasare quello che la maggior parte dei chioggiotti sostiene con orgoglio, questa non è solo la piccola Venezia…… ma, a ben guardare, è persino meglio dell’originale.

Informazioni utili:

Dove dormire:

A Chioggia si può provare la Residenza Domus Clugia e in Calle Luccarini 825. Per conoscere prezzi ed informazioni si consiglia di consultare il sito.

Manifestazioni:

Gli eventi e le iniziative si susseguono per buona parte dell’anno. Se ne segnalano due, il Palio della Marcilianauna rievocazione storica in programma dal 17 al 19 giugno su Corso del Popolo. Dall’8 al 17 luglio torna, dopo due anni di stop a causa della pandemia, la Sagra del Pesce, giunta all’83esima edizione, per celebrare i sapori del mare e della laguna.

Testo di Tiziano Argazzi|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com