Dopo molti anni, continuo ad avere rapporti di corrispondenza e mi tengo informato sulle iniziative culturali della Biblioteca Irlandese della Principessa Grace, nel Principato di Monaco. Una biblioteca visitata più volte per lavoro ma nella quale ho trascorso ogni volta più tempo di quanto l’impegno giornalistico richiedesse; segno evidente che l’atmosfera di questi incontri era perfetta.
Così come era perfetto il luogo che ospita questo centro culturale: il nucleo architettonico storico di Monaco, edificato sulla Rocca che domina il Mediterraneo.
La Rocca, cuore del Principato
La Biblioteca si trova al numero 9 della via Principessa Maria di Lorena, nel nucleo storico del Principato, a due passi dalla residenza ufficiale del Principe, Palazzo Grimaldi; l’edificio che l’ospita è quello dell’ex Hȏtel Particulier del Conte Felix Gastaldi.
La Monaco edificata sulla Rocca si caratterizza per le vecchie case, tutte eleganti e ben tenute, per le vie tranquille che riflettono ciò che il nucleo veramente è: un vecchio borgo di nascita ligure, prosperato negli anni sotto la guida prima ardimentosa e in seguito attenta e lungimirante dei Grimaldi.
Oggi, i segni della modernità, non disgiunta da un evidente benessere diffuso, sono visibili anche nella vecchia Monaco: negozi, boutique, pasticcerie, ristoranti; luoghi dalle insegne sobrie ed eleganti che occupano le stradine del borgo. Queste case ospitano – in numero sempre decrescente – i vecchi monegaschi che ancora conservano le residue tracce dell’antica parlata ligure; sono persone che testimoniano la continuità del Principato e godono di non poche attenzioni e agevolazioni, compresa quella di essere esenti da tasse; inquilini privilegiati per volere dei Principi regnanti e gli unici, forse, a rispettare l’ereditato obbligo morale di frequentare la Messa domenicale nella cattedrale dell’Immacolata Concezione di stile romanico-bizantino.
La Monaco della Rocca, infine, richiede pochi passi e pochi saliscendi per godere di panorami splendidi sul porto sottostante, sugli edifici muovi costruiti strappando porzioni di acqua a un mare che, tutt’attorno, caratterizza in maniera determinante le fortune del Principato.
Libri e iniziative culturali di respiro Europeo
Nucleo originario dei libri conservati nella Biblioteca di Monaco voluta dalla principessa Grace, sono i volumi posseduti o acquistati da lei stessa, a cominciare dall’acquisto – effettuato nel 1970 – della raccolta personale del diplomatico irlandese Gerald Edward O’Kelly dopo la sua morte (1968).
Ancora più preziosi, sono alcuni libri donati nel 1961 ai regnanti di Monaco dal presidente irlandese Éamon de Valera, per non parlare di un prezioso acquisto fatto dalla principessa nel 1978: la collezione completa degli spartiti di musica irlandesi-americani, raccolti tra il 1932 e il 1954 da Michael E. O’Donnel di Philadelphia.
La biblioteca Princess Grace ha acquistato o ricevuto in dono molti volumi – oggi ne contiene circa 12,000 – tra i quali primeggiano opere della rinascita letteraria irlandese (periodo 1892-1922) oltre a moltissimi scritti contemporanei di sicuro valore storico e letterario, molti dei quali autografati.
Non mancano i libri antichi: i più preziosi sono gli Annali dei Quattro Maestri (1841-1845) e una copia moderna del famoso Libro di Kells conservato a Dublino. Sono presenti inoltre le opere di Joyce in varie lingue e un raro atlante dell’Irlanda del XVII secolo, con testo in lingua spagnola.
Per molti anni, un “fondatore” speciale
Calamita culturale dei miei incontri nella biblioteca del Principato era lo stesso supervisore, la persona che con passione ne seguiva le acquisizioni e ne tracciava la crescita: Constantin George Sandulescu (Bucarest,1933 – Monte Carlo, 2018) un signore che veniva naturale, già dal primo incontro, definirlo con deferenza in questo modo, perché non altro che questo era.
Una persona squisita, gentile, colta al punto da generare apprensione e imbarazzo nell’interlocutore, evenienza tuttavia impossibile perché la semplicità e la modestia delle quali era dotato lo rendevano subito accessibile. Davvero un piacevole compagno con cui discutere, dissertare, approfondire, il professor Sandulescu, grande ammiratore e attento studioso dell’opera di Joyce, ma soprattutto un linguista celebre in Europa che vantava cicli di studi e di insegnamento nelle Università di Bucarest, Stoccolma e, fra gli anni 1984 e 1996, nel Principato di Monaco.
Dopo la morte nel 1983 della Principessa Grace, come risiedente nel Principato, ha organizzato importanti conferenze e studi dedicati all’amato James Joyce, oltre che a William Butler Yeats, Samuel Beckett e Oscar Wilde.
Su invito del Principe Ranieri III, unitamente allo scrittore britannico Anthony Burgess – anch’egli residente a Monaco – è stato uno dei fondatori della Biblioteca Irlandese voluta dalla moglie del Principe.
Biblioteca Irlandese, un futuro già tracciato
Nella Monaco dei grattacieli, del Gran Premio Automobilistico impossibile, del gioco d’azzardo, del lusso crocieristico e della Finanza più spinta, sopravvivono per fortuna spazi per la riflessione e per le minute gioie della vita: percorsi gradevoli e rilassanti in ogni luogo del minuscolo Principato; luoghi d’incontro e di scambio che coltivano un modo di vivere apparentemente superato dalla modernità dei tempi, ma che ancora attrae e consola.
Una di questa oasi è la Biblioteca Irlandese della Principessa Grace, che vanta collegamenti con le più prestigiose istituzioni culturali d’Europa e d’America; che ravviva l’interscambio culturale fra due paesi (Irlanda e Principato), uniti nella persona affascinante e carismatica di un’attrice famosa che in un certo momento della propria vita ha deciso – per amore – di cambiarne i destini.
Non dimenticando tuttavia le origini, i legami storici ed etnici che hanno fatto da base e da linfa vitale per la Biblioteca monegasca che porta il suo nome.
Libertas Dicendi n°372 del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com