A Cantiano, Frontone e Cagli il turismo è all’insegna di esperienzialità e enogastronomia

I tre comuni in provincia di Pesaro Urbino e ricompresi nell’Unione Montana del Catria e Nerone, puntano su proposte turistiche legate alle loro peculiarità storiche, paesaggistiche ed enogastronomiche

Articolo di Tiziano Argazzi 

Una, dieci, cento, mille Marche”. Sono tanti i volti di questa sorprendente regione, l’unica declinata al plurale. Una terra ben piantata nel centro d’Italia, che stupisce  per la varietà dei paesaggi, per i tanti borghi antichi immersi nella storia e nell’arte e per le bellissime città che, tra l’altro, hanno dato i natali a personaggi del calibro di Giacomo LeopardiRaffaello Sanzio e Gioachino Rossini per citarne solo alcuni.

Con la consapevolezza che il “modo migliore per viaggiare nelle Marche è viverle”, sono stati studiati vari itinerari tematici  per percorrerle “palmo a palmo” e farle conoscee in ogni dettaglio. Percorsi che spaziano dal mare alla montagna, dagli antichi borghi alle città d’arte per arrivare ai tanti prodotti tipici tra cui una quindicina certificati Dop, Igp ed Stg.

Grand Tour delle Marche: un viaggio esperienziale in 30 tappe

Da alcuni anni per agevolare turisti e viaggiatori in questo viaggio di scoperta, è stato messo a punto  il Grand Tour delle Marche. Un circuito “esperienziale” studiato da Tipicità e dalla sezione marchigiana dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per far assaporare l’essenza di una regione attraverso gli eventi. Un percorso virtuoso, articolato in una trentina di tappe da maggio a dicembre, che racconta le Marche attraverso le iniziative più significative, in particolare enogastronomiche. Ogni evento è la porta d’accesso ad un microcosmo di rare suggestioni: il gusto delle ricette dimenticate che mette in connessione diretta tradizione e innovazione, la bellezza di paesaggi incantati, la magia dei borghi e le atmosfere della festa.

Alte Marche: un territorio con nove comuni

Uno di questi percorsi porta nelle Alte Marche, un territorio compreso tra le province di Pesaro Urbino ed Ancona e composto da nove comuni. Nove piccole realtà (Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Cagli, Cantiano, Frontone, Piobbico, Sassoferrato e Serra Sant’Abbondio) che hanno deciso di unirsi per proporre un nuovo modo di fare vacanza con al centro lo sviluppo dell’intero territorio e non dei singoli comuni.

Le distanze tra loro sono abbastanza contenute e quindi, anche con pochi giorni a disposizione, si riescono a visitare tutti. Ad esempio si può pernottare in uno e spostarsi negli altri durante il giorno. Le soluzioni alloggiative sono tante e permettono di scegliere tra hotel, B&B ed appartamento.

Tre di questi – Cagli, Frontone e Cantiano tutti nell’entroterra pesarese che fanno parte anche dell’ Unione Montana del Catria e Nerone – sono stati segnati pesantemente  dall’alluvione che in settembre ha colpito le Marche.  

Cantiano: la ripresa passa dal turismo green

A Cantiano la bomba d’acqua è stata particolarmente forte, tanto che il suo centro storico si è trasformato in un lago d’acqua, fango e detriti. Dove prima c’erano negozi, market, bar e ristoranti adesso si vedono molte serrande abbassate. Qualche attività ha già riaperto i battenti come la storica PanetteriaI Moretti” gestita da 13 anni da Avellino Bartolucci con la moglie Monica Bei. In breve tempo nel forno di via Quattro Novembre è stato possibile risentire il profumo del pane e dei panettoni appena sfornati grazie ad una rete di solidarietà messa in campo dall’Associazione nazionale panificatori e pasticceri.

Anche se i danni sono stati rilevanti, la cittadina sta cercando di risollevarsi partendo dalle sue peculiarità storiche, naturalistiche e gastronomiche arricchite da un’atmosfera schietta e genuina ed un modo di vivere ancora libero dallo stress.

A Cantiano sventola la Bandiera Arancione del Touring

Intanto è uno splendido borgo medievale su cui sventola la Bandiera arancione del Touring Club. Qui c’è anche un interessante Museo Archeologico che merita sicuramente una visita. Si trova nei locali restaurati dell’ex convento agostiniano ed è diviso in quattro sezioni (preistorica, preromana, romana e medievale) strettamente legate al territorio ed alla vicina Via Flaminia.

Nel borgo si svolge anche la “Turba”, una suggestiva rievocazione storica della Passione di Cristo. Una recita collettiva, con più di 200 personaggi in costume, divisi fra Antico e Nuovo Testamento, in programma nella notte del Venerdì Santo, per le vie del centro fino al sagrato della Chiesa Collegiata San Giovanni Battista, con il finale classico della fiaccolata ed il sollevamento delle croci.

Cantiano: paradiso naturalistico

La cittadina – porta d’accesso al Catria un gruppo montuoso definito “un atlante geologico” – è da sempre anche un paradiso naturalistico grazie al “Bosco di Tecchie” un grande orto botanico naturale di circa 200 ettari dove convivono in una complessa ed elegante armonia faggi secolari, muschi millimetrici, giganteschi cerri e  tante specie di funghi tra cui i ricercati porcini ed uno strano fungo senza gambo a forma di coppa e orecchio, il VHirneola auricola.

Cantiano: paese del gusto tutto l’anno

È uno scrigno di tipicità che ha le sue gemme più pregiate nella “Visciola di Cantiano”, nel tartufo bianco pregiato della Valle del Balbano, nella trota del Catria, nella rinomata carne equina locale, ricca di proprietà e bontà e nel “Pane di Chiaserna”. Quest’ultimo deve la sua bontà alla qualità dell’acqua utilizzata, che arriva dalle sorgenti del Catria ed al lungo processo di lievitazione naturale che gli conferisce peculiari caratteristiche di leggerezza e freschezza nel tempo. C’è anche una birra “autoctona”, la birra del Catria, ricavata da malto che deriva dall’orzo coltivato in loco e dall’acqua eccezionale, proveniente dalle sorgenti del Catria.

Cavallo del Catria: l’unica razza riconosciuta marchigiana

La cittadina è anche la  terra del “Cavallo del Catria”, una razza dalle origini antiche il cui nome deriva propria da quel Monte Catria che sovrasta Cantiano. A Fossato di Chiaserna c’è il Centro Ippico La Badia dove è possibile scoprire questi cavalli, molto docili e per questo particolarmente adatti al turismo equestre utilizzati per compiere escursioni nei boschi del Monte Catria.  

Frontone: comune amico del turismo itinerante

Seconda tappa Frontone, un piccolo borgo nell’entroterra pesarese, al confine con le province di Ancona e Perugia. È raccolto attorno al suo Castello, un maniero duecentesco testimone di un passato ricco di storia e nobiltà. Arroccato sulla cima di un ripido costone di roccia ha una forma che ricorda la prua di una nave.

Nei secoli passati era posto a presidio di un territorio di grande importanza strategica. Ora invece è di proprietà del Comune e spesso ospita mostre temporanee, eventi, convegni ed anche matrimoni e banchetti nuziali. Tra le iniziative più importanti in programma nei suoi saloni bisogna ricordare “Nel castello di Babbo Natale” che si svolge a dicembre.

Ai piedi del Castello il borgo antico con i suoi vicoli e gli scorci scenografici con vista sulla vallata circostante. La memoria storico-architettonica dell’abitato è affidata al trecentesco Santuario della Madonna dell’Acqua Nera. Situato alle pendici del Monte Acuto custodisce  una bella statua di terracotta raffigurante la Vergine con il Bambino collocata in una nicchia sopra l’altare maggiore. 

Frontone ed il turismo all’aria aperta

Frontone fa anche parte del circuito “Comune Amico del Turismo Itinerante” ed ha riservato a campeggiatori e camperisti una vasta area, “Il Cinisco”, attrezzata al meglio per la sosta degli appassionati del turismo all’aria aperta. È  a poche decine dal centro di Frontone e comprende anche alcuni appartamenti per vacanze a “due passi dal Catria”.

L’intero territorio comunale è adatto per escursioni a piedi, in mountain bike ed inverno anche con le ciaspole lungo i sentieri innevati del vicino massiccio del Catria.

Frontone e la Crescia

Frontone è un forte attrattore anche in campo enogastronomico. Il suo piatto forte è la “crescia” più morbida e soffice della piadina romagnola. Cucinata direttamente sulle braci, va servita in abbinamento con salumi, formaggi, carne alla griglia e verdure  cotte. Ottimo anche l’abbinamento con il coniglio in porchetta

Nel cuore storico di Frontone, in via Leopardi, la si può degustare alla Taverna della Rocca ed al Ristorante Amabile. Nel primo la “Crescia” è preparata dalle mani esperte di Emma Zepponi e nel secondo da Marta Ciaruffi.

Altro must gastronomico è rappresentato dalle tagliatelle con ragù al sugo di anatra ed anche con ragù bianco di porcini.

Varie anche le  iniziative enogastronomiche tra cui, in maggio, “Sapori e Profumi di Primavera-Festa del Fungo Spignolo e del Monte Catria” dedicata allo spignolo, un fungo tipico della primavera chiamato anche il “tartufo bianco dei funghi”. Infatti l’ottimo profumo e sapore gli permette di fare onore a qualunque piatto con cui si accompagna: dagli antipasti ai contorni.

Cagli splendido borgo medievale

Cagli  è un gradevole borgo di impronta medievale, posto al centro di un suggestivo lembo d’Appennino e stretto tra i fiumi Bosso e Burano confluenti del Metauro. Nel territorio di questa elegante cittadina ci sono 18 chiese ed altrettante osterie. Testimoni le prime di una diffusa religiosità e le seconde del vivo apprezzamento per la buona tavola.

Il suo centro storico è impreziosito da numerosi monumenti e palazzi nobiliari raccolti attorno alla centralissima Piazza Matteotti dominata dal duecentesco Palazzo Pubblico eretto a suo tempo per ospitare la magistratura cittadina.

Poco distante, in via Alessandri, Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli, un monumentale edificio gentilizio che ospita al piano terra il Polo culturale d’eccellenza con la biblioteca mentre il piano nobile è destinato ad eventi espositivi e culturali.

Teatro comunale e Torrione: i due simboli di Cagli

Molto interessante il Teatro Comunale, gioiello architettonico rappresentativo dello stile eclettico. Le raffinate decorazioni interne che impreziosiscono la sala ed i tre ordini di palchi sorprendono tanto per il fasto dell’insieme quanto per la qualità dei dettagli.

Molto bello anche il soffitto (con la lumiera della bottega di Francesco Pucci) dove sono rappresentate varie figure allegoriche. Riaperto da pochi anni, dopo importanti lavori di restauro, continua ad ospitare artisti e compagnie di fama nazionale che scelgono questo teatro per provare i loro spettacoli che poi portano in scena nei più importanti teatri d’Italia. Così l’esperienza dello spettacolo dal vivo e dell’arte scenica riempiono tutto l’anno il palcoscenico cagliese.

Da vedere anche il Torrione martiniano, suo simbolo indiscusso. Fa parte di un imponente sistema di fortificazione progettato dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini su commissione del Duca Federico da Montefeltro.

In via Lapis merita una tappa la chiesa di san Domenico del XIII secolo. All’interno alcuni capolavori di Giovanni Santi, padre di Raffaello: il monumento funebre del 1481 con l’affresco del Cristo nel Sarcofago fra San Gerolamo e San Bonaventura e la nota Cappella Tiranni.

Cagli terra del fungo

Anche Cagli ha in serbo tante sorprese in fatto di tipicità enogastronomiche: dai salumi ai dolci; dai vini all’olio. Questa è anche una terra ricchissima di funghi. Per tale ragione è nata “Funghi tutto l’anno”, una  proposta di turismo esperienziale valida da gennaio a dicembre. Infatti in questo pittoresco territorio cresce una grandissima quantità di porcini, chiodini, finferli, champignon e di tante altre specie ed ogni periodo è caratterizzato dal suo fungo ed ogni mese è buono per reperirli nel rispetto ovviamente delle regole per la corretta raccolta.

La frazione di Pianello è invece rinomata per la lumaca, vera eccellenza del territorio. Ogni anno in questo borghetto si svolge una seguitissima sagra della lumaca, giunta quest’anno alla sessantesima edizione. Qui si possono tra l’altro gustare le prelibate lumache in porchetta, un piatto complesso che necessita di una lunga preparazione. Altra specialità è la polenta del carbonaio condita con sugo e una spolveratina di pecorino o parmigiano.

Dove mangiare

A Cantiano si può fare una sosta golosa all’Hosteria Tenetra in piazzale Bartolucci. Il locale, ricavato nelle cantine di un ex convento agostiniano, è  gestito da Angelo Bei con la moglie Valentina Fiorucci, il primo in sala e la seconda in cucina. I piatti proposti sono quelli tipici regionali rivisitati in base alla stagionalità dei prodotti.

Da provare le tagliatelle fatte in casa con il ragù della nonna (di vitello e d’oca), i passatelli al tartufo nero, i berretti d’alpino con funghi porcini, stracotto  di cavallo con purè e per finire in dolcezza ricotta di pecora o gelato di fiordilatte entrambi con amarene di Cantiano. Imperdibile il vino di visciole con dolcetti secchi.

A Frontone oltre alla Taverna della Rocca ed al Ristorante Amabile, di cui si è già accennato, si può fare un intermezzo enogastronomico alla Locanda di Fontebella che si trova nella frazione di Buonconsiglio Colombara. Il locale è ben curato e la cucina è molto interessante con piatti della tradizione che meritano sicuramente di essere degustati.

Dove dormire

I tre territori offrono varie soluzioni alloggiative: dagli hotel, agli appartamenti; dai B&B agli agriturismi. Ad esempio a Cagli si può scegliere tra l’hotel Pineta e vari appartamenti vacanza sparsi per le vie del centro storico. Ulteriori info: Ufficio IAT di Cagli Info: Ufficio IAT di Cagli (PU) Tel. 0721-780773.

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