Expo ‘58, l’Atomium di Bruxelles

Il ricordo della visita all’Atomium si confonde nel tempo col grigiore diffuso di una tipica giornata belga: nuvole basse e veloci, pioggia insistente, senso di freddo malgrado il mese fosse quello di maggio, di tanti anni fa. Non mi era dispiaciuto, dopotutto. A distanza di tempo, cambiano i visitatori, cambia il modo di ‘vedere’ strutture come queste, che all’inizio apparivano modernissime e mirabolanti, superate in seguito dalle meraviglie tecnologiche dell’era che stiamo vivendo.

Quello che segue, è appunto un montaggio essenziale di opinioni recenti; si sa, i ‘social’ contengono di tutto, in fatto di giudizi; quindi anche il povero Atomium ne è rimasto vittima: ‘è stupefacente pensare che tale monumento dall’aspetto futuristico, sia stato costruito nel 1958 in occasione dell’Expo di Bruxelles! L’ho visitato due volte ma ci tornerei subito’ (alto gradimento); ‘da fuori è una struttura interessante e molto bella ma l’interno lascia a desiderare. Il terzo piano è quello più interessante perché permette di vedere tutta la città, ma gli altri piani sono abbastanza inutili’ (agnostico); Un (o una) turista di lingua inglese: ‘assolutamente orribile! Una ‘cosa’ di metallo grigio piazzata nell’estrema periferia della città. Ho pensato che il panorama, visto dalla cima, sarebbe stato bello; invece si tratta di un posto super affollato che oltretutto sapeva di piscio – stavo quasi per avere un malore – proprio dove ci si raduna primq dell’ingresso’ (fortemente negativo). ‘l’Atomium è per Bruxelles ciò che la Torre Eiffel è per Parigi. Sono due costruzioni ideate per sorprendere il mondo; criticate in un primo momento ma in seguito diventate il maggior punto d’attrazione turistica di queste capitali’ (didattico).

Costruzione simmetrica, l’Atomium ha rappresentato il principale padiglione – divenendone poi il simbolo – dell’Esposizione Universale di Bruxelles del 1958. Il progetto dell’Atomium si deve all’architetto André Waterkeyn e rappresenta un atomo in ferro, ampliato 165 mila milioni di volte, rispetto all’originale struttura molecolare, impossibile da vedere per i comuni mortali. A prima vista e da una certa distanza non sembrerebbe, ma l’Atomium raggiunge l’altezza di centodue metri ed è formato da nove sfere, ciascuna delle quali misura diciotto metri di diametro; sfere collegate fra loro per mezzo di grossi ‘tubi’ che contengono a loro volta scale mobili azionate meccanicamente. Noi abbiamo memoria ancora fresca della nostra Expo milanese, quella del 2015. Ma anche l’Atomium, com’è giusto che sia, conserva memoria, nelle varie sfere, di ciò che ha rappresentato per Bruxelles e per l’Europa l’Esposizione Universale del 1958; contiene infatti documenti grafici, fotografie e proiezioni multimediali. La sfera superiore, se da un lato è ambita per poter fare fotografie di ‘ampio panorama’, dall’altro non gode di grande popolarità; contiene il ristorante, un po’ troppo caro in rapporto a ciò che offre e sempre (e comunque) affollato.

I dintorni dell’Atomium sono abbastanza interessanti, prossimi come sono al Parco di Laeken (nel cui palazzo risiede la famiglia reale belga). Zona bella per gradevoli passeggiate, il parco contiene anche alcuni dei padiglioni costruiti in occasione della famosa Esposizione Universale; tra questi, i più visitati sono il padiglione cinese e quello giapponese. C’è poi Mini-Europe, una versione belga dell’Italia in Miniatura; gli unici ‘piccoli’ monumenti riprodotti in scala sono la Torre Eiffel e il Palazzo di Westminster. Sempre contrastanti sono i pareri dei visitatori circa la ‘comodità’ (o meno) di poter godere di panorami interessanti dalle varie sfere del monumento; c’è chi dice che lo sguardo arriva a vedere i palazzi e i grattacieli di Anversa, se il tempo lo permette; c’è chi preferisce la stagione invernale, perché il bianco diffuso visto da lassù è tutta un’altra cosa. Nel periodo natalizio, con l’arrivo del buio, le sfere dell’Atomium vengono decorate con festoni luminosi,  mentre durante le notti degli altri mesi dell’anno, la visibilità viene assicurata da oltre tremila luci al led. L’Atomium si trova vicino allo stadio dell’Heysel, tristemente famoso per il tragico episodio del 1985, nel quale morirono 39 tifosi italiani che avevano seguito la Juventus per la finale della Coppa dei Campioni contro il Liverpool.

del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

Caro lettore,

Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.

Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.