Laghi-Alta-Italia: Lago Maggiore piemontese

Lago d’Orta, Lago Maggiore svizzero e oggi sponda piemontese: dal confine elvetico a quello lombardo di Sesto Calende. Poi saranno laghi solo lombardi. Un itinerario, la riviera “grassa” del Verbano, fra i più affascinanti e storicamente di rilievo.

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Una veduta sul lago Maggiore Foto di Walter Frehner da Pixabay

Lungo la sponda “grassa”

La sponda piemontese è stata così definita per le molte dimore di prestigio, in contrapposizione a quella lombarda da sempre chiamata popolarmente “magra”.

Lasciato il confine svizzero il primo centro che si incontra è Cannobio, bellissimo paese rivierasco noto per il Santuario della Pietà, chiesa ispirata al Bramante.

Il lungolago ha case e palazzi tinteggiati a colori pastello, mentre sulla strada che conduce verso la verdissima Val Cannobina, a pochi chilometri dal nucleo abitato, c’è l’Orrido di Sant’Anna, spettacolare gola circondata da pendici boscose.

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Veduta su Cannobio, Lago Maggiore Foto di Jonathan Reichel da Pixabay

Bello anche il centro di Cannero Riviera, elegante borgo abbellito da una ricca vegetazione mediterranea: limoni, aranci, ulivi, palme, azalee, magnolie, buganvillee e camelie.

Dal riposante lungolago, lo sguardo arriva ai due non lontani isolotti, facili da raggiungere in barca, con i famosi Castelli di Malpaga, distrutti dai Visconti nel 1414 e in parte ricostruiti dai Borromeo nel 1521. Dopo sette chilometri ecco Ghiffa, dal cui promontorio sul lago la vista arriva sino a Stresa e, verso nord, sino a Luino e Maccagno.

Golfo Borromeo, splendido centro lago

Una punta di terra accoglie i centri di Intra e Pallanza, che unitamente a Suna e Fondotoce formano il comune di Verbania, nato in epoca fascista.

Intra è una cittadina sede di industrie e commerci; il centro storico è caratterizzato da stretti vicoli e due sono le cose belle da vedere: la Basilica Collegiata di San Vittore e il vecchio imbarcadero in ferro battuto, un incrocio tra liberty e neoclassico.

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Villa Taranto a Pallanza, Lago Maggiore Foto di Th G da Pixabay

Superato il torrente San Bernardino, si entra a Pallanza e una visita è d’obbligo: quella a Villa Taranto, edificata nel 1875. Chi ha creato però il famoso Orto Botanico, arricchendolo di piante con semi raccolti in tutto il mondo è stato lo scozzese Neil Mc Eacham nel 1931.

Prossimo alla riva c’è l’Isolino di San Giovanni di proprietà dei Borromeo, nella cui villa soggiornava spesso Toscanini. La piazza Garibaldi di Pallanza ospita diversi hotel e l’imbarcadero per Laveno e gli altri centri del lago.

A Verbania c’è un Museo del Paesaggio, la rinascimentale chiesa Madonna di Campagna con una singolare lanterna ottagonale all’esterno.

Dalle Cave di Marmo alle Isole Borromee

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Una veduta sul lago di Mergozzo Foto di Lucca Gasser da Pixabay

Lasciando Verbania si arriva a Fondotoce; dove il lago finisce e riceve le acque del fiume, c’è una piccola riserva naturale fra i canneti. Non distante dalla zona ecco il Lago di Mergozzo, dominato dall’isolato Monte Orfano.

Il piccolo lago è frequentato specie in estate per gite e bagni ed è prossimo alle cave di marmo di Candoglia, marmo con il quale è stato edificato il Duomo di Milano.

A questo punto comincia la discesa verso sud e il primo centro che si incontra è Feriolo, con un piccolo e grazioso porticciolo; quindi Baveno, famosa per il granito rosa del monte Mottarone, utilizzato per numerosi edifici importanti.

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Piemonte, Lago Maggiore, Isole Borromee, il giardino botanico su Isola Madre ©Lucio Rossi

Occhi verso il lago, ora, dove si trovano le incantevoli Isole Borromee. La prima è l’Isola Madre, più grande ma meno visitata dell’isola Bella; è tutta verde, con un grande parco e un sontuoso palazzo; ha persino un apprezzato (dai piccoli) museo delle Marionette.

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Il profilo di Isola Bella sulle acque del lago Maggiore Foto di Th G da Pixabay

Più vicine alla costa, troviamo l’Isola Superiore (o dei Pescatori), un piccolo borgo molto frequentato dai turisti e un tempo meta preferita da Hemingway. Infine la famosa Isola Bella, con lo splendido palazzo e i giardini terrazzati.

Stresa internazionale poi giù, sino al Ticino

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Il Grand Hotel des Iles Borromées a Stresa Foto di David Mark da Pixabay

Riconosciuta meta primaria del turismo del lago Maggiore è Stresa, con il suo lungolago, i grandi alberghi, la simbiosi con le vicine isole; il luogo di incontro e di frequentazione che la identifica è piazza Cadorna, piena di caffè all’aperto.

Dopo Stresa si incontrano tre comuni dell’area denominata Vergante: Belgirate, Lesa e Meina. Belgirate è nota per le sue sontuose ville: Villa Treves, Villa Carlotta oggi lussuoso hotel e Villa Bono Cairoli.

A Lesa hanno vissuto due monumenti della cultura italiana: Alessandro Manzoni e Antonio Rosmini, filologo e teologo. Anche Meina, infine, dispone di numerose chiese e ville, antiche e più recenti.

Ultima meta della sponda piemontese è Arona, nota per la gigantesca statua di San Carlo, detta San Carlone, per la Casa del Podestà del Quattrocento e per il trafficato lungo lago. Poco dopo Dormelletto si arriva al ponte in ferro sul Ticino e si entra in Lombardia.

Libertas Dicendi n°313 del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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