A sorpresa Ashgabat, capitale del Turkmenistan, è in testa alla speciale classifica di Mercer Cost of Living Survey. Nella top ten non figura nessuna città italiana.

Quando si organizza un viaggio è sempre bene tenere a mente quali sono le località dove si spende di più. Quello economico è un aspetto importante che può spingere una persona a scegliere una destinazione invece di un’altra. Per non sbagliare e far piangere il portafoglio è consigliabile consultare la classifica stilata ogni anno da Mercer Cost of Living Survey.
Si tratta di una graduatoria redatta dalla società di consulenza per aiutare governi e aziende per l’assegnazione di sedi ai propri dipendenti. Per stilarla vengono esaminate le città di tutto il mondo in base ad alcuni fattori come il costo dell’alloggio e le spese da sostenere per i trasporti ed il cibo.
Negli anni precedenti le città in cima alla lista erano alquanto prevedibili. Nel 2020 Hong Kong era posizionata al primo posto, con città americane notoriamente costose come New York e Los Angeles che seguivano a ruota. Ma quest’anno il Mercer Cost of Living Survey ha registrato inaspettati e, per certi versi, clamorosi cambiamenti.
Cambiamenti al vertice

Alcune città hanno scalato posizioni per via delle tensioni politiche e delle crisi economiche che hanno colpito le economie locali. Nella top ten non c’è nessuna italiana: per trovarne una bisogna scendere alla 36° posizione dove si posiziona Milano (nel 2020 era 47°) posizione. Seconda italiana in classifica è Roma che ha raggiunto proprio il 47° posto lasciato dal capoluogo lombardo. La Capitale, nel 2020, si trovava invece alla 65° posto.
Altra curiosità. Nella top 10 non vi sono città come Dubai, Parigi e Miami che nell’immaginario collettivo appaiono come le più care. Così come non sono presenti località americane, nonostante i prezzi alle stelle di piccoli appartamenti in centri abitati come New York e San Francisco.
Diverse città nel Regno Unito hanno, invece, scalato la classifica. Londra è salita al numero 18 della lista, un gradino più in alto rispetto all’anno precedente. Birmingham e Glasgow hanno guadagnato rispettivamente otto e dieci posizioni.
La classifica dal 10° al 4° posto

Al decimo posto troviamo Berna, la capitale della Svizzera, in calo di due posizioni rispetto al 2020. Al nono posto c’è Pechino: nel 2020 la capitale della Cina chiudeva la top ten.
Per l’ottava posizione si torna in Svizzera: Ginevra. La città, sede centrale europea delle Nazioni Unite e della Croce Rossa e centro nevralgico della diplomazia e del settore bancario, rispetto allo scorso anno ha guadagna una posizione.

Settima è la città-Stato di Singapore, importante centro finanziario mondiale, che perde due posizioni rispetto al 2020. Poi ancora Cina con Shanghai sesta in questa particolare classifica.
In quinta posizione c’è la svizzera Zurigo in Svizzera, la città è più cara del suo Paese. Al quarto posto troviamo Tokyo: lo scorso anno la capitale del Giappone era terza.
Le tre città più care al mondo

Sul terzo gradino del podio sale Beirut, la capitale del Libano. Una vero e proprio exploit per la città mediorientale che dal 45° posto nel 2020 è salita ai vertici della classifica a causa delle depressione economica del Paese, aggravata dall’epidemia di Covid-19 e dalla potentissima esplosione verificatasi nel porto della città nell’agosto dello scorso anno.
Medaglia d’argento per Hong Kong che, pur confermandosi tra le città più care al mondo, rispetto al 2020 ha perso il primato. Prima, a grande sorpresa, si piazza la capitale del Turkmenistan Ashgabat. La causa sarebbe nella crisi finanziaria in corso che ha portato carenza di cibo e iperinflazione

Il Mercer Cost of Living Survey ha anche indicato le città meno costose al mondo: Bishkek (Kirghizistan), Lusaka (Zambia) e Tbilisi (Georgia).
Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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