Dal balcone d’Italia

Il suggerimento di questa settimana è insieme gita, curiosità orografiche, consapevolezza bi-nazionale! In altre parole, una meta italo-svizzera raggiunta qualche anno fa in compagnia di un illuminante personaggio elvetico, carissimo amico: Erich Bauen, da Gümligen (periferia di Berna) filologo e grande esperto della cultura alpina dei due paesi, della storia e dei tragitti delle comunità Walser.

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La zona che abbiamo visto assieme? Quella dei due laghi (Ceresio e Lario) di Lanzo d’Intelvi con la Sighignola, riconosciuto e famoso Balcone d’Italia.

Fra Italia e Svizzera

Il confine italo-svizzero, specie in quella parte di Canton Ticino chiamata Mendrisiotto, è davvero curioso nel suo disegno geografico. Il confine corre tra monti e colline, attraversa le acque del Ceresio, dà luogo a una enclave (Campione d’Italia) in territorio svizzero; insomma, è un dentro-e-fuori politico determinato dalla storia.

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Una storia che parte dal Ducato di Milano all’espansione elvetica degli stati federati centrali che ha favorito a territori lombardi di divenire parte integrante della Svizzera. Due zone con lo stesso dialetto, la stessa cultura ma due paesi diversi, moneta compresa, dato che la Confederazione non fa parte dell’Europa.

È qui, in questa zona lombarda che circonda con quella piemontese oltre Verbano l’inserimento della Svizzera in territori di lingua e cultura italiana, che un certo tipo di turismo domenicale si sviluppa.

Per i lombardi e i piemontesi “fare una scappata nel Ticino” è divenuto consuetudine; spesso lo si fa in auto per i soliti acquisti o la canonica passeggiata a Locarno o Lugano, senza dimenticare (suggerimento!) che anche la capitale del Cantone Bellinzona merita di essere vista, specie per il suo celebre Castello.

Non di rado – magari con maggiore frequenza – ci sono quelli che desiderano conoscere altri possibili itinerari e diversi panorami da gustare e fotografare, anche se solo col telefonino.

Montagna super tra due laghi

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Trekking sul Monte Generoso con vista sui laghi @Shutterstock

Il Monte Generoso (Gènur, nei dialetti locali) dai suoi 1701 metri scende gradualmente verso i due laghi (Ceresio o Lugano e Lario o Como), percorso dal confine. Per chi sale da Capolago (Svizzera) col famoso trenino, raggiunge l’albergo e la vetta, divisi da un centinaio di metri di dislivello.

Per chi affronta invece il versante italiano è indispensabile arrivare da Argegno sul lago di Como o da Porlezza su quello di Lugano, raggiungendo poi Lanzo d’Intelvi a 907 metri d’altitudine e da qui, in rapidi tornanti, arrivare a Sighignola (1302 metri).

Alla Sighignola, appunto, c’è il Balcone d’Italia, un belvedere dal quale si gode una visione stupenda della catena alpina, del Canton Ticino e soprattutto della città di Lugano con il bacino centrale del suo lago.

Il balcone è proprio sul confine e il vuoto sottostante è tutto svizzero! Le propaggini del Creccio e del Sasso Rosso scivolano verso la stretta e angusta valle percorsa dal torrente Mara, valle che appare meno aspra verso Arogno, paesino di villeggiatura sui seicento metri.

Sul lago, poi, sotto la Sighignola, troviamo Campione d’Italia, Bissone, Maroggia, località d’arrivo del torrente Mara che qui si getta a lago, e il ponte di Melide che consente il passaggio dell’autostrada e della ferrovia da una parte all’altra del lago.

Lanzo, nell’alta Valle d’Intelvi

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Lanzo è stazione climatica e turistica di un certo nome. L’abitato comprende antiche case, ville e alberghi. Interessante è la parrocchiale di San Siro, situata nel centro dell’abitato; la primitiva cappella romanica è stata modificata con la costruzione nel 1400 di un’abside poligonale; la navata è stata infine allungata con due nuove campate nel 1837.

Da sempre, chi abita qui, si dedica all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, attività queste che in questi ultimi anni hanno subito un logico rallentamento a tutto vantaggio degli insediamenti turistici.

Anche l’emigrazione giornaliera verso la Svizzera rimane attiva; i cosiddetti frontalieri per recarsi a lavorare nel Canton Ticino, affrontano ancora oggi la vertiginosa discesa incassata tra i monti della Val Mara, quella che passa per Arogno e conduce al lago Ceresio.

Lanzo, paese dagli scorci agresti e dall’architettura essenziale, vanta nel proprio territorio sicure testimonianze di civiltà preistoriche rese evidenti dai sassi cupelliformi, sparsi un po’ ovunque nel vasto pianoro; il più importante tra questi è il masso di Verceia presso il Paraviso, lungo quasi dieci metri e caratterizzato da una quarantina di fossette o cupelle, scoperto nell’anno 1880.

La storia di Lanzo è strettamente connessa a quella della città di Como, della quale è stata alleata nelle dispute contro Milano; senza dimenticare il legame con le realtà ticinesi, confermate dalla presenza dei Rusca del Canton Ticino e con gli attori di altri avvenimenti comuni a questa zona di confine.

Sarà bene ricordare che Lanzo, come d’altra parte l’intera valle d’Intelvi, è famosa per aver dato i natali a diversi architetti, scultori e magistri di chiara fama. Oggi il Belvedere di Lanzo, dal quale si domina Lugano, è raggiungibile per mezzo di una comoda strada carrozzabile.

Dal Ceresio al Lario

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Una villa sulle sponde del lago di Como ©Lucio Rossi

Con l’amico Erich, dopo una sosta a Lugano Paradiso per godere del bel sole primaverile, abbiamo superato il ponte di Melide, con una breve sosta a Campione per un caffè, per subito rientrare in Svizzera imboccando la strada di Arogno che risale la Val Mara; questa è l’unica strada che collega il Ticino a Lanzo e quindi alla Sighignola.

Strada in sensibile salita, con le due postazioni di dogana situate a differenti altitudini prima di raggiungere la Sighignola. Da sempre si parla di una funicolare che da Campione dovrebbe raggiungere il Belvedere di Lanzo; siccome non c’è, si prende la provinciale.

La discesa da Sighignola lungo il versante italiano, incontra una valle ampia e articolata. La conca di Lanzo è molto bella e ricca di verde, così come i diversi piccoli centri della valle sono facilmente raggiungibili; ciascuno di essi racchiude motivi di interesse paesaggistico e architettonico degni di nota.

Lungo la discesa si può deviare per la Valsolda del Fogazzaro, incontrando i paesini di Scaria, Ramponio, Verna, Pellio. Gli altri centri della valle che portano ad Argegno sul lago di Como sono, al contrario, San Fedele, Castiglione, Lura, Blessagno, Casasco; mete obbligate prima del panorama sempre consolante dello splendore acquatico del lago di Como.

Libertas Dicendi n°388 del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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