Laghi Alta Italia: Lago Maggiore (Verbano) lombardo

“…arrivavo, al timone di una grossa barca a vela, nel porto di Oggebbio sul Lago Maggiore. L’inverna, il vento che nella buona stagione si alza ogni giorno dalla pianura lombarda e risale il lago per tutta la sua lunghezza, mi aveva sospinto, tra le dodici e le diciotto, non più in su di quel piccolo abitato lacustre, dove decisi di pernottare.” (Piero Chiara)

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Panorama sul Lago Maggiore dall’Eremo di Santa Caterina del Sasso ©Lucio Rossi

La sponda “magra” di Piero Chiara

Da nord a sud, lungo la riva lombarda, si parte dal curioso paesino di confine, Zenna, a metà con la Svizzera, per superare poi i centri di Pino, Veddasca e Maccagno con il suo faro a torretta, per anni occhio notturno a individuare i traffici di lago per il contrabbando di sigarette e altro; faro non più attivo ma degno comunque di recente restauro.

Da Maccagno è un sospiro raggiungere il centro più noto della sponda lombarda: Luino. Qui storia e cultura – un occhio di riguardo per la letteratura – vanno a braccetto. Il luogo ha dato i natali al poeta Vittorio Sereni e allo scrittore Piero Chiara.

Qui ancora ha debuttato sul palcoscenico del Teatro Sociale Dario Fo, futuro premio Nobel nel 1997. Luino è stata citata anche da Hemingway nel suo celebre romanzo “Addio alle Armi”.

Luino: lungolago, palazzi e un mercato storico

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Giardini fioriti a Luino ©Lucio Rossi

Luino si identifica, a prima vista, nel suo grandioso lungolago: platani giganteschi e armonie architettoniche nei piccoli palazzi, attorno al vecchio porto napoleonico.

La vista sul lago è ampia, all’apparenza smisurata e gli edifici più importanti sono tutti in zona: la chiesa della Madonna del Carmine del XV secolo; palazzo Serbelloni con la settecentesca Cappella privata; palazzo Verbania, sede della biblioteca e del Museo Civico.

Il nucleo storico ha stradine in salita, palazzotti rinascimentali e barocchi, loggiati nei cortili interni, vecchie case con botteghe artigiane, negozi, frequentati da italiani e stranieri specie quando c’è il famoso Mercato del mercoledì, con centinaia di bancarelle disposte fra le strade del centro e il lungolago.

Mercato antico, quello di Luino; attivo dal 1541, concesso Carlo V.Proseguendo verso sud, si passa da Germignaga; interessante la chiesa barocca dei Santi Giovanni Battista e Rocco, il cui nucleo antico è stato costruito nel 1490 in occasione di un’epidemia di peste; la struttura attuale risale all’anno 1835.

Dopo Germignaga, i successivi centri lungo il lago sono Porto Valtravaglia e Castelveccana, entrambe località turistiche con piccoli villaggi e case vacanze edificate sulle alture dei dintorni. I relativi porti sono noti approdi velici. Notevole e molto bella è la Rocca di Caldè, a strapiombo sul lago.

Laveno, il “traghetto” per eccellenza

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Un traghetto lascia la sponda del lago a Laveno ©Lucio Rossi

Vivace cittadina che accoglie i gitanti arrivati con il treno delle Ferrovie Nord, i ciclisti che nel paesino prima (Cittiglio) hanno reso omaggio al luogo natale di Alfredo Binda, il primo “campionissimo” della bici. Laveno, di fronte a Intra e Pallanza, con una funivia che dalla frazione Mombello porta al Sasso del Ferro (1062 metri) all’interno di cabine rotonde; una volta in quota, il panorama sul lago è splendido.

Superata Leggiuno, si arriva a Santa Caterina del Sasso, uno spuntone di roccia a picco sul lago. Qui, nel 1170, Alberto Besozzi, in seguito beatificato, ha costruito un piccolo eremo sulla grotta del Sasso Ballaro dopo essere scampato a una terribile tempesta sulle acque, grazie all’aiuto di Santa Caterina d’Alessandria.

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Leggiuno, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso ©Lucio Rossi

Il complesso conventuale nel 1620 era abitato da 14 frati. Nel 1914 l’Eremo è stato dichiarato monumento nazionale e restaurato; ci vivono monaci e oblati. Piccolo e facilmente visitabile, ha il conventino del 1315, la chiesa del 1587 e il portico d’ingresso del 1624.

Eremo faticoso da raggiungere; dal lago: 80 gradini; dalla strada: 267! La fine della sponda lombarda è ormai prossima: si attraversa Ispra, famosa per gli studi sull’energia nucleare, quindi Ranco, tranquillo paesino con gradevoli giardini a bordo lago, per arrivare ad Angera, cittadina che fronteggia Arona, collegata via battello dall’imbarcadero di piazzale della Vittoria, a pochi passi dalla lunga piazza Garibaldi affacciata sul lago.

Angera è nota per la mole austera della Rocca Borromea, raro esempio di castello medievale conservato integralmente nella sua forma originale. Eretto nell’XI secolo, ampliato dai Visconti nel Trecento, nel 1449 viene acquistato, con la città di Angera, da Vitaliano I° Borromeo per la cifra di 12.800 Lire imperiali; diviene un punto chiave del sistema difensivo lombardo.

Interessanti i vari spazi interni della rocca; splendida la Sala di Giustizia che contiene affreschi del Duecento ben conservati.

La Rocca ospita due musei molto visitati: uno dedicato alla Bambola e l’altro alla Moda infantile. Superata subito dopo Lisanza, con le sue piccole imbarcazioni da diporto, si raggiunge Sesto Calende, cittadina operosa (e molto trafficata) fra Lago Maggiore e Ticino.

Libertas Dicendi n°317 del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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