Chi viaggia in questa parte del Messico non lo fa certamente per cercare una vacanza di solo golf. Da queste parti questo sport è ancora esclusivo e i campi di gioco sono pochi. Ad eccezione dell’area di Cancun dove ce ne sono 4, il resto delle possibilità di gioco si concentra a Merida, la capitale della regione, che ospita altri due campi.
Il migliore di questi, se non altro perché porta la firma di Jack Nickaus, e’ il Jaguar Golf Club, ospitato all’interno del grande comprensorio che ospita lo Yucatan Country Club, un elegante insieme di abitazioni residenziali con servizi di ogni genere.
[alert color=”EF9011″ icon=”9998″]LEGGI ANCHE: Yucatán. Maya e Playa[/alert]
Questo percorso di gioco è decisamente sfidante con i suoi 17 laghi che accompagnano le 18 buche, alcune di queste rese spettacolari da grandi bunker che le rendono ancor più intriganti. Tra queste la 5, un lungo par 5 di 500 metri che richiede un primo coppo lungo e preciso per evitare il grande bunker frontale e i due che si distendono sulla sinistra prima del lago dietro cui si nasconde il green. Belle anche la 9 e la 18 che si offrono alla vista dalla terrazza della club house e che richiedono anch’esse colpi precisi per evitare la tanta acqua che le accompagna. Il circolo conta solo 350 soci e il green fee non è certo tra i più economici che abbiamo visto con i suoi 300 dollari americani cui aggiungere anche le tasse.
Come dicevamo, però, chi viene nello Yucatan, anche se golfista, viene per cercare una vacanza fatta di altre cose, in particolare il bel mare e i siti archeologici Maya. Le sabbie bianche di Cozumel, Isla Mujeres o Playa Carmen o luoghi magici dai nomi famosi come Chichen Itza e Uxmal. Ma altre cose si schiudono alla vista del turista. Luoghi talvolta nascosti ma che meritano una visita. Tra questi l’Hacienda Sotuta de Peon, un museo a cielo aperto che illustra in dettaglio quella che era la vita da queste parti fino a 70 anni fa, quando la principale attività economica era incentrata sulla coltivazione dell’henequen, la pianta da cui si ricava la fibra che serviva a realizzare corde di ogni dimensione e per ogni uso. Con l’arrivo delle fibre sintetiche questa attività è cessata e le tante haciendas sono state smantellate divenendo, nel migliore dei casi, hotel di lusso. A Sotuta de Peon si ripercorre l’intero processo di lavorazione di quei tempi e si possono immaginare le condizioni di vita cui erano sottoposti i lavoranti. Solo qui, su un’estensione di circa 300 ettari lavoravano quasi 12 mila braccianti. Altra cosa da vedere, a circa un’ora di auto di Merida, è il parco marino di Celestun, affacciato sul Golfo del Messico. Con una lancia a motore ci si inoltra nella natura del luogo dove, tra le mangrovie, si possono scorgere scene di vita di fenicotteri rosa e coccodrilli. E per finire, questo viaggio nello Yucatan non ci si può far mancare un bagno in uno dei tanti cenotes, laghi sotterranei di acqua sorgiva e piovana che, si dice, siano stati provocati dall’enorme meteorite caduto in questa parte del Messico circa 70 milioni di anni fa e che, secondo molti, avrebbe provocato l’estinzione dei dinosauri e di ogni altra forma di vita allora presente.
Come arrivare nello Yucatan
Milano è collegata direttamente con Merida tramite i voli di Blue Panorama, compagnia che può considerarsi un buon compromesso tra un volo di linea e uno lowcost. La nostra esperienza diretta ci porta a fare una netta differenza tra il volo fatto in economy e quello in business.
Il primo lo definiamo poco confortevole per la tipologia dei sedili stretti, il poco spazio per le gambe, la qualità dei pasti serviti. Completamente diversa la situazione in business. Ampi spazi, poltrone di ultima generazione, pasti curati e ben serviti. Costante, invece la cortesia del personale di bordo.
di Pietro Busconi |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Caro lettore,
Latitudes è una testata indipendente, gratis e accessibile a tutti. Ogni giorno produciamo articoli e foto di qualità perché crediamo nel giornalismo come missione. La nostra è una voce libera, ma la scelta di non avere un editore forte cui dare conto comporta che i nostri proventi siano solo quelli della pubblicità, oggi in gravissima crisi. Per questo motivo ti chiediamo di supportarci, con una piccola donazione a partire da 1 euro.
Il tuo gesto ci permetterà di continuare a fare il nostro lavoro con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto. E con lo stesso coraggio che ormai da 10 anni ci rende orgogliosi di quello facciamo. Grazie.