Si riprende a volare, ma non è più come prima della pandemia. La scrittrice americana Julia Ries, (HuffPost, Philadelphia Inquirer ed altre testate) esperta di salute e benessere, ha indagato su ciò che il personale di bordo degli aerei USA si aspetta dai viaggiatori; aspettative non di rado deluse, purtroppo.

Muoversi alla fine, addirittura volare!
Rompete le righe, rinforzate i muscoli, attrezzatevi al meglio per (finalmente) evadere dalle quattro-mura-quattro di casa. L’Italia si è scolorita: dal rosso bandiera all’arancio, dal giallo al bianco e la mobilità aumenta giorno dopo giorno.
Molti colleghi si preparano a voli corti e voli lunghi per visitare città e Paesi per poi scriverne. Ma come affronteranno questi voli? D’accordo che il Covid-19 pare si stia esaurendo, grazie soprattutto alle campagne di vaccinazione, ma è scomparso del tutto?
Certo che no; quindi, salendo a bordo, non sarà proprio il caso di comportarsi secondo le vecchie, irruenti abitudini, per la ricerca del posto e la sistemazione del bagaglio a mano; e una volta in volo, ricorrere alle abituali acrobazie nel consumare i pasti o appiattirsi in lunghe e irritate attese nei corridoi, aspettando che la toilette si liberi (ma cosa ci fa, lì dentro?).
Certo, non sarà più come in piena pandemia, prima che i voli venissero del tutto cancellati, quando (ricorda la scrittrice americana in un suo viaggio del luglio 2020) il personale di terra e di bordo era bardato come apicoltori: doppie mascherine chirurgiche, visiere di plastica a protezione, involucri di plastica sopra gli abiti e dispensatori di gel igienizzanti dappertutto; senza contare gli apparecchietti per provare la febbre, l’ossigenazione del sangue, i cottonfioc per la saliva o, peggio, i tamponi.
Ma oggi – conclude Julia Ries – il personale di bordo (in questo caso, negli USA) si aspetta comportamenti diversi: fatti di educazione e senso civico.
Personale di bordo e viaggiatori all’altezza

Le cose stanno cambiando, per fortuna. Le persone vaccinate sono molte e il viaggio in aereo dà meno problemi, ma il personale di bordo sa che tra i viaggiatori molti non hanno ancora assunto un vaccino e questo rappresenta un rischio per loro stessi e per chi avrà un vicino di posto sconosciuto.
Quindi attenzione e regole da rispettare; il disagio reciproco consiglia prudenza e buon senso. Spesso steward e hostess hanno a che fare con persone il cui comportamento varia dall’insofferenza alla violenza, che tuttavia affrontano con fermezza e cortesia.
Mangiare e bere: mascherina superstar
La mascherina va usata sempre, anche se si è vaccinati. Chi la indossa a girocollo o lasciando libero il naso, si renda conto che è come non l’avesse.
Logico toglierla mangiando e bevendo, ma solo per il tempo strettamente necessario a ingerire cibi e bevande, rimettendo subito dopo il personale emblema di Zorro dalle molte tinte; togliere la mascherina per l’intero tempo del pasto (una mezz’ora circa) non è rispettare le regole comunque sancite dalle autorità sanitarie.
A maggior ragione, mascherina sempre: parlare col vicino di posto o col personale che si abbassa per ascoltare, va fatto indirizzando la voce verso un orecchio e non guardando in faccia l’interlocutore.
Fazzoletti e salviettine, igiene del buon senso
C’è chi usa le salviette igienizzate per pulire il posto in cui si siede o il tavolino di servizio; c’è chi usa quantità industriali di fazzoletti per soffiarsi il naso, detergersi o pulirsi la bocca.
Eliminare tutta questa carta (potenzialmente infetta) vuol dire metterla nel sacchetto igienizzato che l’aereo mette a disposizione (quello del vomito, per capirci!) e non rifilarla in mano a qualcuno del personale di bordo. Ciascuno, in buona sostanza, abbia cura dei propri germi e non li diffonda dappertutto. Senza dubbio non graditi.
Ben tornati fra le nuvole!

Oggi come oggi (in America e in Europa più che altrove) il personale di bordo è sicuramente vaccinato; tuttavia corre i propri rischi, perché ogni giorno in contatto con centinaia di individui, alcuni dei quali potrebbero essere portatori di Covid-19.
Sono lavoratori dei cieli – più gli assistenti di volo che i piloti – in balia di possibili fonti di rischio; aiutarli con atteggiamenti e comportamenti adeguati, non può che migliorare la “qualità” del volo.
Attenti infine a come muoversi quando il volo finisce: inutile schizzare dal proprio posto come se il sedile avesse una potente molla-espulsione; inutile arraffare il bagaglio a mano, spingersi, vociare e diffondere goccioline di saliva come acquerugiola d’autunno!
Scopo finale: fare in modo che a un volo sereno ne seguano molti altri.
Libertas Dicendi n°318 del ‘Columnist’ Federico Formignani |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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