Polonia. Stettino e i velieri


Lo spazio e il tempo, l’immaginazione e la realtà, come quattro dimensioni che si intrecciavano sulle rive dell’Odra a Stettino, con il vento antico che soffiava nelle vele della replica della nave dello Zar, Stendardo. La realtà, come in una favola. Quanto è stato difficile dire addio alle navi, lo testimoniavano le folle umane che accompagnarono i velieri fino a ?winouj?cie, porto disteso sul mar Baltico, circa ottanta chilometri da Stettino. I canti e i saluti degli uomini, con qualche lacrima asciugata di nascosto, si perdevano nel blu del mare, che sembrava dondolare le navi in ritmo delle voci e delle chitarre, che ormai cantavano le loro nostalgie. Il desiderio di portare lo splendore e la magnificenza delle navi storiche e delle loro vele nel cuore della città, discerne dal desiderio di rilanciare Stettino come città non solo portuale ma anche come luogo di turismo, da sempre aperto a ogni cultura e tradizione. Una città portuale speciale, quindi, che oltre all’interesse per l’economia dimostra un cuore aperto alle culture vicine e lontane. Lo spettacolo dei velieri si ripeterà a Stettino anche in agosto di quest’anno, ospitando oltre 120 unità grandi e meno grandi, antiche e moderne. In questo modo la città portuale trova l’occasione per raccontare la sua bellezza naturale, le sue vie navali e le risorse economiche che da sempre erano un continuo motivo dei conflitti di guerra fra le popolazioni slave e germaniche.

In questo modo Stettino racconta le sue memorie che giungono dal IX secolo, come città costruita dai principi slavi, circondata dai fossati con l’acqua, dove si svilupparono la pesca e il commercio. I documenti storici del X secolo narrano di una grande città portuale slava sull’Odra. In quell’epoca Stettino è chiamata “la più importante” e “la madre delle altre città”. Negli anni 967-972, il principe Mieszko I incluse tutta la Pomerania Occidentale insieme con Stettino, allo stato della Polonia. Durante la guerra di trent’anni nel 1630, Stettino fu occupata dagli svedesi La guerra e il dominio degli occupanti per oltre ottant’anni, comportò la caduta economica della città. Nel 1713 Stettino fu connessa alla Prussia e ritrovò il vecchio splendore e lo sviluppo industriale. Tuttavia non finirono le odissee della città che per alcuni anni si trovò sotto l’occupazione francese, e poi, con la caduta di Napoleone Bonaparte, fu ripresa dai tedeschi. Il successivo collegamento ferroviario del 1849 con Berlino, assicurò a Stettino un forte sviluppo economico. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, la città e il porto furono distrutti in 80-90%, dagli alleati. Infatti, in questo stato disastroso Stettino fu restituita alla Polonia. Oggi la città, dopo le esperienze dolorose della guerra e del comunismo, rivive la sua crescita anche attraverso la ricerca e la cura delle sue antiche memorie, impegnandosi di far ritornare in vita gli splendori dei suoi vecchi abitanti, sia tedeschi che polacchi. Infatti, gli intrecci delle culture slave e germaniche sono la peculiarità della città. Stettino in questo modo diventa un centro di incontri che si apre alle culture sempre più lontane.

Testo di Jolanta Gr?bowiec Baffoni | Foto di Bruno Baffoni

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